Novità antiche

Alla voce novità, il noto “Devoto-Oli” parla di ciò che è riferito come cosa nuova; novità ultime; novità scientifiche; novità di metodo; novità di ricerca... Nel susseguirsi degli esempi, il citato dizionario non accenna mai a novità politiche; forse, anche il Devoto-Oli sa che in Italia le novità politiche non esistono?

Del resto, è evidente che l’elettore italiano sia molto portato a confondere il contenitore col contenuto, ovvero le parole con i fatti, dunque, è desolatamente ovvio che i politici si preoccupino di agghindare ogni vecchia fandonia, col “vestitino” più ammiccante e di presentarla come novità. Certi nostri politici “giocano” con tutto e giacché non può esistere lo scrupolo morale se non esiste la morale, perché mai non dovrebbero giocare con tutto, dal momento che ogni loro gioco fa presa sull’emotività degli italiani?

In qualunque attività umana, occorre competenza, professionalità e cultura. Inoltre, nessuno può negare che nella molteplicità delle attività e delle professioni, alcune siano più complesse di altre. Pensate alla docenza universitaria, alla dirigenza tecnica di grandi aziende, come alla loro dirigenza commerciale, oppure pensate alla ricerca scientifica e a tutto quello che vi pare… fino ai razzi da mandare sulla Luna, su Marte o chissà dove.

Beh, certo, se capita di dover svolgere un lavoro per il quale non è necessaria chissà quale competenza, allora si può dare il giusto spazio a chiunque si dimostri di buona volontà. Però, se si tratta di un delicato intervento chirurgico, o della progettazione di un lungo ponte, o di una scelta aziendale dalla quale può dipendere la sorte di molti lavoratori… o del citato razzo interplanetario da mandare chissà dove, credete che sia possibile affidare detti delicati e complessi compiti, a precisi incompetenti?

E secondo voi, la gestione della politica, dunque della cosa pubblica, dunque della vita della società, non è un’attività per la quale sono necessarie competenze e doti notevoli? Com’è possibile che tanti elettori, mossi da chissà quali infatuazioni, pensino che la politica cioè, ripeto, la cosa pubblica sia gestibile da giovani neofiti, avventati, saputelli e perfino presuntuosi? Beh, certo, dimenticavo; è tanto di moda la “palestra”, che le lingue “muscolose” sono ormai considerate come prova di competenza.

Alla fine, siamo tutti d’accordo che per svolgere qualsiasi attività umana, occorra competenza ma, chissà perché, in ordine alla politica, puntiamo sui “palestrati” e i “so-tutto-io”. “Spazza corrotti”, “Prima gli italiani”, “Abolire la povertà”, “Sblocco dei cantieri”, “Riduzione delle tasse”… quanti meravigliosi vestitini per evanescenti balle! Alla già grande difficoltà d’individuare gli onesti tra coloro che, per età e vissuto, possono avere esperienza, noi rispondiamo eleggendo certo dilettantismo giovanile alla guida del Paese. Purtroppo, la politica ci procura una vita sventurata ma, purtroppo, la colpa è anche di molti cittadini.

Aggiornato il 11 aprile 2019 alle ore 11:19