Ue, Zanni (Lega): “Da Ppe rassicurazioni su commissario italiano”

La Lega sul voto alla presidente designata della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, resta ondivaga. Ma secondo La Stampa, dietro il possibile sostegno del Carroccio, ci sarebbe una manovra politica del Ppe, che in cambio ha promesso di non ostacolare la nomina del commissario leghista. Questo il tema al centro dell’intervista rilasciata dall’eurodeputato leghista, Marco Zanni, proprio al quotidiano torinese in cui sul voto di fiducia a von der Leyen dice “Sia chiaro: noi non votiamo a scatola chiusa. E certe uscite contro l’Italia non aiutano. Però come Lega ne abbiamo già parlato tra di noi e c’è stata una interlocuzione con la candidata e soprattutto con il Ppe”.

Secondo Zanni i popolari vorrebbero a bordo la Lega perché “cercano di bilanciare il supporto verso destra, per questo ci hanno chiesto di votarla. Da parte nostra c’è un’apertura in cambio di alcune garanzie”. L’eurodeputato leghista parla, infatti, di “segnali positivi” nel programma, come per esempio sul fronte immigrazione. E poi, “abbiamo ricevuto rassicurazioni sul commissario italiano, anche se ovviamente questo lei non lo può dire apertamente”.

Concorrenza o Commercio? “Un portafoglio economico di primo piano, come concordato con Conte. Ovviamente sarà un leghista”, specifica Zanni. E chiarisce che von der Leyen non ha incontrato i leghisti: “solo perché a un certo punto ha ceduto al pressing dei socialisti e ha cancellato l’incontro che lei stessa aveva fissato”. Sugli effetti in Ue dei presunti legami della Lega con la Russia, poi, minimizza: “Mah. Queste voci su presunti soldi russi alla Lega ci sono da tempo. Non credo cambino le prospettive... E sarebbe gravissimo se un candidato venisse bocciato solo per la sua appartenenza politica”.

Aggiornato il 16 luglio 2019 alle ore 16:45