Politica post-ideologica e Destra Liberale

Caro Direttore, la novità degli ultimi giorni è l’urgenza di imporre il vincolo di mandato “per porre fine al cambio di casacca perché se vieni eletto con una forza politica e poi passi a un’altra te ne vai a casa... perché noi vogliamo tutelare i cittadini dal tradimento del singolo parlamentare”. Quindi mi par di capire che solo il movimento può cambiare a suo piacimento le alleanze e può fare quello che vuole, alla faccia dei cittadini che hanno votato, mentre se un parlamentare non si sente più rappresentato da questa nuova alleanza non può cambiare e deve stare zitto e muto e sottomesso ai voleri del movimento. Del resto in questi mesi mi sento continuamente dire che noi siamo il passato e “loro” sono il futuro; perché “loro” sono un movimento post-ideologico, né di destra né di sinistra, che ha a cuore solo gli interessi dei cittadini.

Ieri sera ho sentito dire anche che non è il caso di tediare noi cittadini con futili discussioni sulla legge elettorale e che, per il nostro bene, è meglio che “loro” discutano il tutto a porte chiuse e poi ci informeranno a cose fatte. Non ho ben capito come funziona questa democrazia diretta che, per il bene dei cittadini, vuole tagliare il numero di parlamentari democraticamente eletti, vuole blindare il Parlamento con il vincolo di mandato, vuole le discussioni a porte chiuse e, al massimo, si rapporterà solo con una non ben definita piattaforma Rousseau. Ma se per ideologia intendiamo, come recita l’enciclopedia Treccani “il complesso di credenze, opinioni, rappresentazioni, valori che orientano un determinato gruppo sociale”, allora dobbiamo riconoscere che di ideologia non se ne può fare a meno e quindi l’obbiettivo di questi movimenti post-ideologici è quello di cambiare le nostre credenze, opinioni e valori della società.

Sembrerebbe che lintendimento della politica post–ideologica sia quello di realizzare progetti per un nuovo sistema, che funzioni per tutti coloro che vogliono ancora una vita di qualità ma che la ritengono imprescindibilmente legata ad un’evoluzione civile del pianeta, non più principalmente del proprio Paese. Ecco quindi che i nuovi punti di un programma di governo diventano l’uguaglianza dei popoli, i cambiamenti climatici, il green new deal, la decrescita felice, la pace nel mondo…

Sono un uomo qualunque che capisce perfettamente l’importanza di costruire un mondo migliore per nipoti e pronipoti ma che ha altrettanto a cuore un futuro migliore prossimo per i propri figli e che al momento è molto preoccupato perché vede i vecchi e desueti valori di democrazia e libertà a rischio di estinzione. Questo è un film già visto e mentre ci imbottiscono di massimi sistemi si prendono la nostra libertà, la nostra identità e la nostra ideologia, ma questa volta non ci sarà un altro Aventino: dobbiamo riprendere al più presto il controllo delle nostre idee, della nostra storia, delle nostre scelte.

Ci vorrà del tempo ma, come lei ha sottolineato qualche giorno fa (Destra Liberale: prepariamoci – 17/9/19) dobbiamo ridare valori alla politica: questo centrodestra ha bisogno di una nuova presenza politica e culturale di libertà. E quindi avanti a testa alta con obbiettivi chiari e consapevolezza dei nostri valori. Buon lavoro.

Aggiornato il 02 ottobre 2019 alle ore 15:32