Draghi-Macron: “Vaccini e solidarietà con l’Africa”

Mario Draghi incontra Emmanuel Macron a Brdo, in Slovenia. Un colloquio bilaterale all’inizio della seconda giornata di lavori del vertice Ue-Balcani occidentali. Secondo quanto riferito da fonti dell’Eliseo, l’incontro “è stato l’occasione per i due leader di fare un punto sui temi che saranno discussi al G20 di Roma alla fine del mese”. Fra i temi citati dalla fonte dell’Eliseo come argomenti discussi dai due leader, “i vaccini e la solidarietà con l’Africa”, oltre che la conferenza sulla Libia del 12 novembre. “C’è una comune volontà di andare avanti insieme su questi temi prioritari”, aggiunge la presidenza francese.

A proposito della conferenza sulla Libia del 12 novembre, si fa notare che “il coordinamento è stretto tra la Francia, l’Italia e la Germania per ottenere l’applicazione degli impegni presi a Berlino e che devono svilupparsi a Parigi”. Macron, aggiungono le fonti della presidenza francese, “ha colto l’occasione dell’incontro per esprimere il suo sostegno all’iniziativa italiana di organizzare un G20 sulla crisi afghana”.

Intanto, non si placa la polemica relativa all’incidente diplomatico tra la Francia e il regime militare del Mali. Le autorità maliane ieri sera hanno convocato l’ambasciatore francese a Bamako, dopo le parole definite “spiacevoli” di Macron nei confronti della giunta militare al potere e al suo appello affinché “lo stato torni” in Mali. “Il ministro ha invitato le autorità francesi al riserbo – ha commentato il ministero degli Esteri maliano in un comunicato – evitando giudizi di valore”. Il comunicato del regime militare maliano critica le “parole non amichevoli e denigratorie” di Emmanuel Macron ed esprime una “vivace protesta contro queste frasi spiacevoli”.

Macron, nella giornata di ieri, ha lanciato un appello per “il ritorno dello stato” in Mali, in un contesto di forti tensioni con il paese del Sahel in cui la Francia sta riducendo il suo dispiegamento militare. “Bisogna che lo stato ritorni con la sua giustizia, la sua istruzione, la sua polizia ovunque, in particolare in Mali”, ha detto Macron, un paese dove intere parti del territorio restano abbandonate a loro stesse di fronte ai jihadisti, alle tensioni fra comunità e ai traffici illeciti, ha precisato. Macron aveva definito giovedì scorso una “vergogna” le accuse di “abbandono nel mezzo del cammino” del Mali da parte della Francia, pronunciate dal primo ministro transitorio Choquel Kokalla Maiga alle Nazioni Unite.

Aggiornato il 06 ottobre 2021 alle ore 13:17