Pd, il tour di Bonaccini parte dalla Puglia

La scalata al partito di Stefano Bonaccini dovrebbe partire da Bari. Il presidente dell’Emilia-Romagna, dopo l’annuncio della corsa alla leadership del Pd, immagina un vero e proprio tour di incontri in giro per l’Italia. L’avvio della campagna del governatore dovrebbe avvenire tra un paio di settimane. Bonaccini vuole dare un evidente significato simbolico: la sinistra riparte dal Sud, territorio in cui è tradizionalmente debole. Naturalmente il sindaco barese Antonio Decaro è schierato con il governatore emiliano-romagnolo. Il suo endorsement per Bonaccini è deciso. Anche perché il governatore ha intenzione di mette in campo il “Partito dei sindaci”. Un esperimento politico che a sinistra non è mai riuscito. C’è chi ipotizza addirittura un ticket Bonaccini-De Caro.

Il primo nel ruolo di leader, il secondo in quello di vice. A questo punto in molti si chiedono cosa farà il presidente della Puglia Michele Emiliano? Anche se la vera domanda è un’altra: Elly Schlein quando annuncerà ufficialmente la candidatura alla segreteria? Un fatto è certo, se dovesse ripensarci, Bonaccini vincerebbe con percentuali “bulgare”. Al contrario, se la “papessa straniera” dovesse scendere in campo, la partita sarebbe inevitabilmente più incerta. Perché, in tutta onestà, la candidatura di Paola De Micheli e quelle possibili di Andrea Orlando e di Dario Nardella non pare suscitino accesi dibattiti tra i militanti. I due competitor designati, Bonaccini e Schlein, hanno seguito percorsi diversi.

Il governatore 55enne, dirigente di partito, è stato iscritto al Pci nel 1990. Successivamente ha preso la tessera del Pds, Ds, Pd. La sua ex vicepresidente 37enne, di vocazione movimentista, ha sempre militato alla sinistra del Pd, ma non si è mai iscritta ai dem. Bonaccini ha dichiarato che vuole un partito “senza correnti, vicino al territorio, con una classe dirigente rinnovata”. Quale Pd immagini Elly Schlein è assolutamente un mistero. Bonaccini gode di un appoggio trasversale: oltre a Decaro, anche i governatori Vincenzo De Luca ed Eugenio Giani sostengono il presidente dell’Emilia-Romagna. Tra i sindaci pro-Bonaccini figurano anche: l’ex presidente del Pd Matteo Orfini, l’ultrarenziano ex ministro della Difesa Lorenzo Guerini, l’ex ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio, i sindaci Giorgio Gori (Bergamo) e Luca Vecchi (Reggio Emilia). D’altro canto, Areadm di Dario Franceschini, l’ex segretario Nicola Zingaretti, Francesco Boccia, Marco Meloni e la sinistra interna appoggiano Schlein.

Intanto, Enrico Letta attacca il governo sulla Manovra di Bilancio. Il segretario dimissionario su Twitter definisce il provvedimento “inadeguato rispetto al rischio recessione e all’impennata dell’inflazione. Lo avevamo anticipato nella nostra Assemblea di sabato. Ora, dopo le decisioni di ieri lo confermiamo con ancora più convinzione”. Letta promette una manifestazione dell’orgoglio dem poco prima di Natale. Il 17 dicembre, per l’esattezza.

Aggiornato il 22 novembre 2022 alle ore 18:34