Regionali Lazio, “ripartire dal centrodestra”: intervista a Giannini (Lega)

Voltare pagina e ricominciare, lasciando alle spalle dieci anni di Governo targato Nicola Zingaretti e centrosinistra, con una Regione “travolta dagli scandali” e da una sanità da “bollino rosso”. Daniele Giannini, consigliere regionale della Lega e candidato – con la coalizione di centrodestra – alle Regionali del 12-13 febbraio, intervistato da L’Opinione parla di trasporti, scuola, rifiuti. E non solo: “Non dobbiamo mai più lasciare soli gli anziani. Il Lazio dovrà fare da apripista a un sistema istituzionale funzionante di ascolto e sostegno a tutti i nonni del nostro territorio”.

Che cosa lasciano dieci anni di zingarettismo?

Nicola Zingaretti diceva sempre che la sua sarebbe stata un’Amministrazione “trasparente”. Promessa mantenuta, è stata talmente trasparente, che non si è visto nulla per ben dieci anni. Questo Partito Democratico ci lascia in dote solamente una Regione travolta dagli scandali sui milioni di euro per le mascherine, da una sanità da bollino rosso, da querelle sui rifiuti e bocciature su bocciature da parte della magistratura riguardo agli impianti, senza un briciolo di lascito per quanto riguarda le grandi opere infrastrutturali e con un sistema dei trasporti da terzo mondo. Se c’è una cosa che i cittadini del Lazio devono fare è voltare pagina alle prossime elezioni regionali. I pessimi risultati di queste Amministrazioni targate Pd sono dinanzi agli occhi di tutti. Il nostro territorio ha bisogno di ripartire con un Governo regionale di centrodestra, in sintonia con l’Esecutivo nazionale, in grado di portare risultati concreti per i cittadini.

Qual è la ricetta del centrodestra per il Governo della Regione? Ad esempio, su sanità, trasporti e infrastrutture?

Sulla sanità lavoreremo in primis sul potenziamento dei pronto soccorso e sull’abbattimento delle liste d’attesa, per rendere effettiva da subito la centralizzazione delle prenotazioni delle prestazioni e delle agende di tutte le strutture sanitarie, pubbliche e private accreditate, per azzerare i tempi entro i primi dodici mesi di Governo. A oggi, per prenotare una visita o un esame – se vai nel privato – passano dodici ore, nel pubblico dodici mesi. Impensabile. Vanno poi rafforzate le attività di screening oncologiche che con la pandemia hanno subito un rallentamento. E occorre, in ogni caso, puntare tutto sulla salute di prossimità, prima ineguagliabile forma di prevenzione da ogni malattia, almeno per i pazienti non acuti. Zingaretti, in un decennio, ha solo chiuso ospedali su ospedali. E anche molti di quelli rimasti aperti sono scatole semivuote, mandate avanti solo dalla abnegazione e professionalità di medici ed infermieri!

Per quanto riguarda le opere nel settore dei trasporti, sono essenziali il raddoppio della Roma-Latina; la realizzazione della strada extra-urbana Cisterna–Valmontone; il collegamento Orte-Civitavecchia, la chiusura dell’anello ferroviario nord di Roma nella tratta Valle Aurelia-Vigna Clara-Tiburtina; il raddoppio della Roma-Viterbo verso i Comuni del lago di Bracciano e la realizzazione delle nuove bretelle di collegamento con la linea Tirrenica e la linea per Firenze. In linea generale, va avviata una revisione profonda del trasporto pubblico locale regionale, ora affidato a Cotral perché, ad esempio, le linee regionali Roma-Viterbo e Roma-Lido sono dei carri bestiame: saltano le corse e mancano i convogli. Dobbiamo ridare dignità ai pendolari, non solo dei treni ma anche dei bus che ogni giorno collegano il Lazio su gomma, i cui autisti e il personale di servizio, tra l’altro, lavorano in condizioni pietose.

Altra questione è il tema del sociale. Di recente, lei ha parlato di “un numero verde per le esigenze degli anziani del Lazio”. Di cosa si tratta?

Quando saremo maggioranza e governeremo la Regione Lazio, sarà mia cura proporre, all’attenzione del Consiglio e della giunta, l’istituzione di un numero verde gratuito dedicato esclusivamente agli anziani, una piattaforma che possa fornire teleassistenza certificata, con un filo diretto e facile da utilizzare, per andare incontro alle molteplici esigenze della terza età. Con una semplice chiamata dovrà essere possibile comunicare con una voce amica, anche solo per uscire dalla solitudine, avere un sostegno competente per chi è stato vittima di reati o truffe particolarmente diffuse in questo frangente. E richiedere, laddove possibile, un accompagnamento per visite o esami medici, per la consegna dei farmaci o della spesa, per ricevere assistenza telefonica nel disbrigo delle pratiche burocratiche. Oppure, per avere informazioni sulle iniziative della Regione e degli Enti locali in merito a iniziative, eventi culturali, fiere, turismo, sport, socialità, corsi di formazione e tutto ciò che va nella giusta direzione dell’invecchiamento attivo. Non dobbiamo mai più lasciare soli gli anziani. Il Lazio dovrà fare da apripista a un sistema istituzionale funzionante di ascolto e sostegno a tutti i nonni del nostro territorio, creando anche nuovi posti di lavoro appositamente dedicati.

Scuola: dove c’è da investire e cosa resta del Governo del centrosinistra su tale ambito?

Non può più sussistere una separazione tra scuola, formazione professionale e mondo del lavoro. Devono andare di pari passo. Suggeriamo l’apertura delle scuole anche in orario pomeridiano, promuovendo accordi e convenzioni delle istituzioni scolastiche con associazioni sportive e culturali e del terzo settore, in sinergia con gli Enti locali. Per i ragazzi è fondamentale praticare attività ricreative anche per tenerli lontani da droghe, alcol, dipendenza da tecnologia e azzardo. Vanno altresì ampliate le strutture per l’infanzia, gravemente insufficienti. In ultimo, mi lasci dire che è arrivato il momento, in estrema sintesi e senza miracoli, di rimettere al centro il buon senso. Un esempio? Mai più banchi a rotelle. Va ripensato il sistema scuola, ottimizzando risorse e idee a disposizione, mettendo al centro i ragazzi e il loro sviluppo, lasciando a casa le ideologie.

Infine, i rifiuti e termovalorizzatore: quale è la sua posizione? Come si può dar vita a un sistema virtuoso?

Roma è sempre a un passo dall’emergenza rifiuti, a causa dell’esaurimento degli impianti. Ma, allo stesso tempo, la Regione non ha fatto niente per cambiare le cose. Anzi, per 10 anni ha avuto come unico modello soltanto il conferimento dei rifiuti della Capitale nelle discariche della provincia. Nessuna pianificazione del ciclo, niente commissariamento per Virginia Raggi e Roberto Gualtieri, colpevoli di aver portato la raccolta differenziata ai livelli più bassi di sempre, niente termovalorizzatori per non scontentare gli amici degli amici e non creare problemi alla stabilità della maggioranza, salvo poi strizzare l’occhio a Gualtieri sottobanco per le scelte sulla Capitale.

Emblema del fallimento sul fronte rifiuti di questa sinistra è il paradossale silenzio sui mega-impianti biodigestori, da 100mila tonnellate l’uno, che il primo cittadino intendeva realizzare a Casal Selce e Cesano, su cui siamo fortemente contrari. Fortuna che il ministero dell’Ambiente ha bocciato i finanziamenti alle opere. Il ciclo dei rifiuti romano va chiuso, principalmente, con un aumento importante della raccolta differenziata, con ministrutture a basso impatto, una per Municipio, con un termovalorizzatore in una area idonea. E non mandando treni carichi di rifiuti a peso d’oro all’estero o appesantendo Guidonia, Civitavecchia, Magliano Romano o altri Comuni virtuosi del Lazio con il pattume della Città eterna.

Aggiornato il 06 febbraio 2023 alle ore 11:35