Il manifesto delle donne del cinema italiano

“Noi non puntiamo il dito solo contro un singolo molestatore. Noi contestiamo l’intero sistema”. È il cuore del manifesto delle donne del cinema italiano. “Dissenso comune” è una lettera che ha trovato spazio su una serie di giornali online. È firmata da 124 attrici e lavoratrici dello spettacolo.

Il testo è il frutto di due mesi di incontri e confronti per un’idea collettiva. “Unite - si legge nel documento - per una riscrittura degli spazi di lavoro e per una società che rifletta un nuovo equilibrio tra donne e uomini. Da qualche mese a questa parte, a partire dal caso Weinstein, in molti paesi le attrici, le operatrici dello spettacolo hanno preso parola e hanno iniziato a rivelare una verità così ordinaria da essere agghiacciante. Questo documento non è solo un atto di solidarietà nei confronti di tutte le attrici che hanno avuto il coraggio di parlare in Italia e che per questo sono state attaccate, vessate, querelate, ma un atto dovuto di testimonianza”.  

Per le donne del cinema italiano, “non appena l’ondata di sdegno si placa, il buonsenso comune inizia a interrogarsi sulla veridicità di quanto hanno detto le “molestate” e inizia a farsi delle domande su chi siano, come si comportino, che interesse le abbia portate a parlare. Così facendo questa macchina della rimozione vorrebbe zittirci e farci pensare due volte prima di aprire bocca, specialmente se certe cose sono accadute in passato e quindi non valgono più”.

La lettera-manifesto tratta il tema della “disuguaglianza di genere negli spazi di lavoro. Le donne, tutte le donne, sono a rischio di molestia, poiché sottoposte sempre a un implicito ricatto. Succede alla segretaria, all’operaia, all’immigrata, alla studentessa, alla specializzanda, alla collaboratrice domestica. Succede a tutte. Ma questo è il tempo in cui noi abbiamo smesso di avere paura”.

Aggiornato il 14 marzo 2018 alle ore 13:59