Il discorso sulla “buona politica” del vescovo Oliva

Bisogna credere nella “buona politica”. Parola di Francesco Oliva, vescovo di Locri-Gerace. Il presule si è rivolto ai fedeli in vista delle elezioni politiche. “La politica – ha detto – è una cosa seria. Non è qualcosa di accessorio da lasciare nelle mani di traffichini, affaristi e ciarlatani. Quelli che, secondo Papa Francesco, offrono soluzioni facili e immediate alle sofferenze, che si rivelano presto rimedi inefficaci. Il falso rimedio della droga, di relazioni “usa e getta”, di guadagni facili ma disonesti”.

Per il vescovo, “le elezioni, in un sistema democratico, sono occasioni imprescindibili di organizzazione della vita sociale, politica e civile. Non cogliere l’importanza di questi momenti, qualunque ne sia la ragione, mette a dura prova tutto il sistema. I mali che si denunciano diventano sempre più gravi. Tanti sono i rischi del momento. Il più grave è il disinteresse e il disimpegno da ogni forma di partecipazione civile e democratica. Il non-voto o voto di protesta è una forma larvata di suicidio sociale che mette nelle mani di chi non si vuole le sorti del Paese ed il proprio futuro”.

Per Oliva, “la buona politica è la politica che vola alto, che fa amare la propria terra. La politica che persegue il bene comune e cerca di tutelare valori fondamentali, quali la vita, il lavoro, la salute. Disertare l’impegno politico significa volere il male di se stessi e della comunità, con la conseguenza di favorire le cosche ed il malaffare: chi vuole che la politica non funzioni lascia campo libero alla mafia e alla corruzione. Corruzione e mafia sono virus che attaccano prima la società e poi la politica”.

Aggiornato il 01 aprile 2018 alle ore 10:23