Vaticano, l’ex nunzio Viganò attacca ancora il Papa

Carlo Maria Viganò ritorna a parlare. Un mese dopo la pubblicazione del suo memoriale, l’ex nunzio negli Stati Uniti attacca frontalmente il pontefice. “Papa Francesco – sostiene – perché non rispondi? Chi tace acconsente”. Il testo che accoglie la nuova invettiva è stato pubblicato sul sito conservatore statunitense lifesitenews.com. In Italia, lo ha reso noto il vaticanista della Rai Aldo Maria Valli, che lo ha caricato sul suo sito web. Il documento arriva “dalla località segreta nella quale vive” Viganò. Il monsignore sostiene che “né il Papa, né alcuno dei cardinali a Roma hanno negato i fatti che io ho affermato nella mia testimonianza. Il detto ‘Qui tacet consentit’ si applica sicuramente in questo caso, perché se volessero negare la mia testimonianza, non hanno che farlo, e fornire i documenti in supporto della loro negazione. Come è possibile non concludere che la ragione per cui non forniscono i documenti è perché essi sanno che i documenti confermerebbero la mia testimonianza?”.

Secondo Viganò, “come ogni battezzato, come sacerdote e vescovo della santa Chiesa, sposa di Cristo, sono chiamato a rendere testimonianza alla verità”. L’ex nunzio è “ben consapevole delle enormi conseguenze che la mia testimonianza avrebbe potuto avere, perché quello che stavo per rivelare coinvolgeva lo stesso successore di Pietro, ciò nonostante scelsi di parlare per proteggere la Chiesa e dichiaro con chiara coscienza davanti a Dio che la mia testimonianza è vera. Cristo è morto per la Chiesa, e Pietro, Servus servorum Dei, è il primo chiamato a servire la sposa di Cristo. Certo, alcuni dei fatti che stavo per rivelare erano coperti dal secreto pontificio che avevo promesso di osservare e che ho fedelmente osservato fin dall’inizio del mio servizio alla Santa Sede. Ma la finalità del secreto, anche di quello pontificio, è di proteggere la Chiesa dai suoi nemici, non di coprire e diventare complici di crimini commessi da alcuni suoi membri”. Viganò sottolinea: “Ora, la risposta del Papa alla mia testimonianza è stata: “Io non dirò una parola!” Salvo poi, contraddicendo se stesso, paragonare il suo silenzio a quello di Gesù a Nazareth davanti a Pilato e paragonare me al grande accusatore, Satana, che semina scandalo e divisione nella Chiesa, ma senza mai pronunciare il mio nome”.

Aggiornato il 28 settembre 2018 alle ore 14:08