Cancro: analisi di un nemico che si può battere

È stata presentata giovedì 27 settembre scorso l’ottava edizione del rapporto “I numeri del cancro” realizzato dalla fondazione Aiom, Associazione Italiana di Oncologia Medica, in collaborazione con Airtum, Associazione Italiana Registro Tumori, che fotografa la situazione di questa patologia nel nostro Paese.

Purtroppo, nell’anno in corso, si sono registrati 373.300 nuovi malati suddivisi in 194.800 tra gli uomini e 178.500 tra le donne, 43mila casi in più, in termini assoluti, rispetto al 2017. Nel nostro Paese ogni giorno circa 1.000 persone ricevono una nuova diagnosi: la forma di cancro riscontrata più frequentemente è diventata il carcinoma alla mammella: secondo le stime, nel 2018 i nuovi casi sarebbero 52.800, mentre nel 2017 si fermavano a 51mila. Al secondo posto si posiziona il cancro al colon-retto con 51.300 nuovi casi e segue in terza posizione il tumore al polmone, con 41.500 nuove diagnosi nell’anno in corso.

Per quanto riguarda invece le forme di tumore che registrano un maggior numero di decessi, al primo posto vi è il carcinoma del polmone, seguito dal cancro al colon-retto, alla mammella, al pancreas e al fegato. Approfondendo questo aspetto rispetto al genere, tra gli uomini, la prima forma di tumore mortale è quella al polmone, mentre per le donne è il cancro alla mammella.

Le morti attribuibili al cancro sono state 178.232 a segnalare che i tumori rappresentano la seconda causa di morte dopo le malattie cardio-circolatorie: si stima che, mediamente, muoiano in Italia ogni giorno oltre 485 persone a causa di un tumore.

Ma non tutti i dati che emergono da questo rapporto sono scoraggianti, anzi, di fronte ad un nemico tanto temibile, ci sono sempre più strumenti non solo per riuscire a curarsi ma anche, in alcuni casi, di guarire, grazie alle terapie sempre più efficaci e alle campagne di prevenzione.

I pazienti oncologici in Italia, infatti, sopravvivono complessivamente più a lungo rispetto alla media europea: quasi 3,4 milioni di cittadini vivono dopo aver ricevuto una diagnosi di cancro, il 6% dell’intera popolazione. Si tratta di un dato in costante aumento: nel 2006 erano 2,244 milioni mentre oggi in Italia il 63% delle donne e il 54% degli uomini sono vivi a distanza di 5 anni dalla diagnosi.

Inoltre, il 27% dei pazienti vivi dopo la diagnosi torna ad avere (dopo un lasso di tempo variabile in base al tipo di tumore, al sesso, all’età di insorgenza), la stessa aspettativa di vita della popolazione generale, con un incremento del 29%. Purtroppo il dato non risulta omogeneo sull’intero territorio nazionale ed emergono discrepanze tra il Nord, dove si registrano i tassi migliori di sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi, con le prime tre regioni più virtuose, Emilia-Romagna, Toscana e Veneto, ed il Sud, con Sicilia, Sardegna e Campania nelle posizioni più basse.

Il cancro, resta un nemico terribile e spaventoso ma molti passi avanti sono stati fatti e molti ancora se ne possono fare: fondamentali, e gli esperti ed i ricercatori non perdono occasione per ricordarlo, sono la prevenzione (una forma tumorale diagnosticata in fase precoce ha tassi molto più elevati di sopravvivenza) e uno stile di vita sano, ricco di attività fisica e con grande attenzione all’assunzione di cibi sani.

Aggiornato il 02 ottobre 2018 alle ore 12:24