Salute mentale e Covid-19: seguire l’Onda

La tutela della salute mentale rappresenta una priorità assoluta in questa fase dell’evoluzione della pandemia da Covid-19.

Sono queste le parole direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) Tedros Adhanom Ghebreyesus, contenute in un recente editoriale pubblicato sull’autorevole rivista medica World Psychiatry e contengono tutto l’allarme che sta accompagnando questa fase della pandemia. Oltre alle misure adottate per arginare la diffusione del virus, infatti, si aggiunge ora la necessità di agire anche su tutti gli altri fronti che sono stati direttamente colpiti dalle conseguenze di quanto accaduto nei mesi appena trascorsi, ed uno di questi riguarda sicuramente l’ambito del benessere psicologico delle persone.

In Italia, sono ben 3 milioni i pazienti a cui è stata diagnosticata una forma depressiva, di cui 2 milioni sono donne e, secondo gli esperti, in Lombardia, la regione maggiormente colpita dal Covid, potrebbe verificarsi un aumento sino a 150/200mila casi, e “con queste prospettive, il numero di depressi si appresta a raggiungere quello dei malati di diabete in Italia, con un maggior impatto della depressione sia a livello economico sia sulla qualità di vita”, spiega Claudio Mencacci, direttore del Dipartimento di Neuroscienze e Salute Mentale Asst Fatebenefratelli-Sacco di Milano.

I fattori di rischio sono notevoli e vanno dalla paura iniziale e più immediata di contrarre il virus, alla preoccupazione per i cari che si sono ammalati fino al dolore innaturale e, in molti casi, inaccettabile, di non potersi congedare nemmeno con un ultimo saluto da chi purtroppo non è riuscito a sconfiggere la malattia. Ma altri motivi di apprensione hanno accompagnato la fase di lockdown, con una solitudine molto spesso difficile da metabolizzare, soprattutto se legata al timore per i mancati guadagni e, in molti casi, alla perdita del posto di lavoro.

Proprio con un focus sulla Lombardia, si è svolta questa mattina la prima tavola rotonda in forma virtuale (i primi due incontri a Napoli e Roma si sono svolti sul posto prima dell’emergenza Covid) di carattere territoriale di un percorso di sensibilizzazione intitolato “Uscire dall’ombra della depressione”, per discutere con istituzioni ed esperti, attraverso una call to action in dieci punti, di come affrontare al meglio l’attuale situazione aggravata dalla pandemia, di come promuovere l’accesso alla diagnosi e favorire le cure più efficaci, superando lo stigma nei confronti di questa patologia.

L’incontro, patrocinato dalla Regione Lombardia e dalla Società Italiana di Psichiatria, ha potuto contare anche sul sostegno di Progetto Itaca, attraverso il consigliere Felicia Giagnotti Tedone e di Janssen Italia, con l’intervento del presidente e amministratore delegato Massimo Scaccabarozzi.

Questo importantissimo progetto, presentato alla Camera dei deputati ad aprile 2019 e quanto mai attuale in questo momento, è promosso dalla Fondazione Onda, l’Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere: “Questa serie di incontri rientra nel percorso intrapreso da Onda nel 2019 per accendere i riflettori sul tema della depressione – afferma la presidente di Onda, Francesca Merzagora, che ha anche moderato la tavola rotonda – Dopo aver fatto tappa in Campania e Lazio raggiungeremo presto Sicilia, Piemonte, Veneto, Puglia ed Emilia Romagna”.

Sono previsti ancora cinque incontri: la partecipazione alle prossime tavole rotonde è gratuita ed è sufficiente accedere al sito della Fondazione Onda per compilare un modulo informativo.

 

 

 

Aggiornato il 15 giugno 2020 alle ore 16:49