Caso Orlandi, il mistero delle ossa ritrovate

Sono state ritrovate delle ossa nel seminterrato di alcuni locali della Nunziatura Apostolica in via Po, a Roma. La vicenda potrebbe dare, finalmente, una svolta al caso di Emanuela Orlandi, la 15enne scomparsa nella capitale in circostanze misteriose, il 22 giugno 1983. Laura Sgrò, legale della famiglia Orlandi si è interrogata: “Perché collegamenti con la scomparsa di Emanuela? Chiariscano. Chiederemo alla Procura di Roma e alla Santa Sede in che modalità sono state trovate le ossa e come mai il loro ritrovamento è stato messo in relazione con la scomparsa di Emanuela Orlandi o Mirella Gregori. Il bollettino emesso ieri sera dalla Santa Sede fornisce poche informazioni”. La famiglia della ragazza si è trincerata nell’assoluto riserbo.

È evidente che la Santa Sede sia stata presa in contropiede dal riferimento diretto alla vicenda di Emanuela. Il Vaticano ha chiesto alla magistratura di Roma un sostengo nell’analisi delle ossa ritrovate lunedì sera. Anche perché non è stato mai fatto il nome né della Orlandi né di Mirella Gregori, anch’essa scomparsa a 15 anni, il 7 maggio 1983, sempre a Roma. Per una breve fase si è seguita la pista della doppia sparizione. La magistratura, molto probabilmente, procederà all’esame del Dna delle ossa ritrovate. Dalle prime ipotesi le ossa potrebbero appartenere a due persone. Infatti, gli operai, durante i lavori di rifacimento del pavimento, avrebbero ritrovato uno scheletro quasi intero, e in un altro punto, altri frammenti. A più riprese la madre di Emanuela ha chiesto al Vaticano di indicare dove sia il corpo della figlia. Almeno, per poterle portare i fiori.

Aggiornato il 31 ottobre 2018 alle ore 12:51