Maltempo, 12 vittime in Sicilia: allerta in 4 regioni

Tra sabato e domenica l’ondata di maltempo ha provocato 12 vittime in Sicilia. Dieci morti nel Palermitano, di cui nove a Casteldaccia, uno Vicari e due in provincia di Agrigento. Una casa nelle campagne di Casteldaccia, in contrada Dagale Cavallaro, è stata travolta dall’acqua. Sono morti due bambini di uno e tre anni e un adolescente di 15 anni. Sono stati uccisi dalla piena del fiume Milicia. Il capofamiglia Giuseppe Giordano e la nipote si erano allontanati dalla casa per una commissione poco prima della tragedia. Per queste ragioni, sono riusciti a salvarsi. Le vittime sono i nonni con le due famiglie dei figli: Rachele Giordano, un anno; Federico Giordano, 15; la madre Stefania Catanzaro, 32; il nonno Antonino Giordano, 65, e la moglie Matilde Comito di 57; il figlio Marco Giordano, 32, e la sorella Monia Giordano, 40; Francesco Rughoo, 3 anni, Nunzia Flamia 65 anni. La famiglia aveva preso la casa in affitto da un paio d’anni. I funerali delle nove vittime saranno celebrati domani alle 11 nella Cattedrale di Palermo. La conferma arriva dal parroco Filippo Sarullo.

Intanto, la procura di Termini Imerese ha aperto una inchiesta sull’esondazione del fiume Milicia. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte è arrivato ieri in Sicilia. Il premier ha controllato le zone colpite dall’alluvione in elicottero, con il capo della Protezione civile Angelo Borrelli e il prefetto di Palermo Antonella De Miro. Dopodiché, ha visitato la camera mortuaria del Policlinico, dove ha reso omaggio alle famiglie delle vittime, e infine ha partecipato ad un vertice in Prefettura. Il premier Conte ha detto che sono stati messi a disposizione per il dissesto idrogeologico un miliardo per interventi di sicurezza del territorio e ulteriori 59 milioni per le autorità di bacino per regolare i flussi d’acqua. “Dopo avere firmato i provvedimenti necessari a gestire l’emergenza maltempo – ha postato il premier su Facebook – mi accingo a convocare il Consiglio dei ministri per deliberare lo stato di emergenza. Con la deliberazione dello stato di emergenza il governo disporrà lo stanziamento delle prime risorse e adotterà gli interventi necessari a superare l’emergenza”.

Il premier a Palermo ha avuto un dialogo telefonico con il governatore siciliano Nello Musumeci. “C’è una vigile attenzione da parte del governo – ha detto Conte – a operare un piano di investimenti e una parte molto cospicua riguarderà non solo le infrastrutture immateriali, ma anche quelle materiali. Quello che emerge è che è necessario avviare e completare un’opera di ripulitura dei letti dei fiumi per mettere in sicurezza il sistema idrogeologico”. Musumeci ha chiesto lo stato di emergenza per la Sicilia, “sia per gli eventi calamitosi delle scorse settimane sia degli ultimi giorni”.

Da Trieste è arrivata in Sicilia la solidarietà del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. “In queste ore tanti nostri militari, che ringrazio particolarmente – ha detto – sono impegnati con tanti volontari nel soccorso ai territori che sono stati investiti da un’ondata di maltempo con drammatiche conseguenze di lutti e devastazioni. Ai familiari delle vittime va tutte la vicinanza dell’Italia e alle zone colpite la solidarietà piena e concreta”.

Il bilancio complessivo del maltempo che sta mettendo in ginocchio l’Italia è di 30 vittime in una settimana. Per oggi è stata diramata una nuova allerta arancione in quattro regioni: Veneto, Piemonte, Emilia-Romagna e Lazio. Allerta gialla è valutata in gran parte del Paese. Soprattutto, nei settori occidentali del Piemonte, di una parte della Lombardia, della Campania, della Sicilia e della Sardegna.

Nel frattempo, va in scena una polemica tra Matteo Salvini e il Pd. “Troppi anni di incuria – ha dichiarato il vicepremier – e malinteso ambientalismo da salotto che non ti fanno toccare l’albero nell’alveo ecco che l’alberello ti presenta il conto. Il bosco vive e deve essere curato e il greto del torrente dragato. L’inerzia, l’assenza e l’ignoranza a volte sono alla base di questi fatti”.

Maurizio Martina non ci sta. Per il segretario uscente del Pd, “chi ha votato pochi giorni fa l’ultimo scandaloso condono edilizio anziché parlare di ambientalismo da salotto dovrebbe tacere. Davanti all’emergenza si lavori per aiutare chi è colpito e basta”. È intervenuta anche Legambiente. Che ha ricordato che “il consumo di suolo continua ad essere un problema irrisolto”.

 

Aggiornato il 05 novembre 2018 alle ore 13:57