Violenza donne, 65 per cento aggressori italiani

Le violenze sulle donne sono commesse, soprattutto, dagli italiani. È quanto emerge da uno studio della Donne in Rete contro la violenza. I dati si riferiscono al 2017, ma sono stati presentati oggi. Secondo l’analisi, la violenza sulle donne accolte nei centri antiviolenza viene esercitata principalmente da uomini italiani: il 65 per cento, contro il 23 per cento di nazionalità straniera. I 78 centri della rete hanno accolto, nel 2017, 20.137 donne, tra quelle che avevano iniziato il percorso di uscita e quelle che per la prima volta hanno preso contatto con il centro.

La distribuzione per provenienza sottolinea che per la gran parte si tratta di donne di provenienza italiana (68 per cento) e di meno di un terzo (pari al 26 per cento) provenienti da altri Paesi. Nel 6 per cento dei casi il dato non è stato rilevato. La percentuale di donne che ha un lavoro stabile è poco più di un terzo (34,2 per cento) e le donne con un lavoro precario sono poco più dell’11 per cento. Qualsiasi forma di indipendenza economica è da escludere per circa il 35 per cento: le donne disoccupate sono il 23 per cento, le donne casalinghe intorno all’8, le studentesse il 3,9 per cento.

La violenza più frequente risulta quella psicologica (73,6 per cento), seguita da quella fisica (62,1 per cento dei casi). La violenza economica viene esercitata su un numero di donne elevato (30,7 per cento) mentre la violenza sessuale e lo stalking riguardano percentuali più basse (13,5 per cento e 16,1 per cento, rispettivamente). Nel corso della presentazione è stato sottolineato che “a fronte di un aumento delle denunce corrisponde un taglio dei finanziamenti ai centri. La politica ha una grande responsabilità”.

 

Aggiornato il 15 novembre 2018 alle ore 17:49