Terrorismo, l’arresto di Alice Brignoli

È stata arrestata con l’accusa di terrorismo internazionale Alice Brignoli. I Carabinieri del Ros hanno arrestato la cittadina italiana, indagata per il delitto di associazione con finalità di terrorismo internazionale, localizzata in Siria dal personale del Ros che, recatosi nel territorio di quello stato, è riuscito anche a rintracciare i figli minori della donna e rimpatriare l’intera famiglia in Italia. Le indagini hanno accertato che, nel 2015, Brignoli, insieme al marito Mohamed Koraichi, cittadino italiano di origine marocchina, e ai loro tre figli minori, si erano allontanati dall’Italia per raggiungere i territori occupati dall’autoproclamato “Stato Islamico”, dove Koraichi ha preso parte alle operazioni militari del Califfato, mentre la moglie ha ricoperto un ruolo attivo nell’istruzione dei figli alla causa del jihad.

Il provvedimento cautelare è stato emesso dal Gip di Milano su richiesta della Sezione Distrettuale Antiterrorismo della Procura della Repubblica meneghina. “È una bellissima storia italiana che si è conclusa grazie alla grande efficienza delle forze dell’ordine e della cooperazione internazionale”. Lo ha detto il pm Alberto Nobili, capo del pool antiterrorismo di Milano commentando il caso di Alice Brignoli, che si sarebbe detta “felice” di ritornare.

“Mi hanno riferito l’entusiasmo di questi quattro bambini al rientro a Linate, era serena anche la mamma”, ha detto ancora Nobili. La donna si trova ora a San Vittore, in attesa dell’interrogatorio davanti al gip in programma domani, mentre i minori sono stati affidati a una comunità. Il padre dei bambini è morto un mese fa – il suo decesso è stato accertato solo l’altro giorno – “non ha perso la vita combattendo, ma per un’infezione intestinale”, spiega in conferenza stampa Alberto Nobili, alla guida della sezione Antiterrorismo della procura milanese.

Il procuratore di Milano Francesco Greco esprime “particolare soddisfazione sia per l’esito, sia per il fatto che la sezione antiterrorismo coordinata da Alberto Nobili non abbia mai abbassato la guardia in questi anni ritenendo questo settore delicato e importante”. Quello del terrorismo “è un settore in cui la procura si è sempre impegnata e si impegnerà, la minaccia del terrorismo, interno ed esterno, è sempre presente e costante” e per questo la guardia resta alta.

Aggiornato il 29 settembre 2020 alle ore 14:32