Informazione in Vaticano, un telegiornale domenicale

La riforma della Curia vaticana sta andando avanti. Ma il Papa vuole il Sinodo della Chiesa. Nel frattempo, si va completando il rinnovamento e il rafforzamento dell’informazione e della comunicazione della Santa Sede. Sono state così istituite due edizioni domenicali del canale Tv2000. I recenti scandali finanziari che hanno riguardato anche la Segreteria di Stato, alla quale il Papa ha tolto il portafoglio e al cardinale Giovanni Angelo Becciu lo status di principe della Chiesa, hanno fortemente offuscato l’immagine della Santa Sede. La parola d’ordine è tornare al Vangelo in modo che l’acqua fresca, come diceva San Francesco, possa arrivare, con credibilità, agli uomini. Dopo mesi di silenzio, alcuni percorsi sono stati tracciati dal Segretario di Stato, Pietro Parolin, in una intervista al canale televisivo francofono Kto. Per non ripetere “vicende poco trasparenti”.

Sta allora aumentando la pressione di Papa Bergoglio sui mezzi d’informazione del Vaticano. “Tutti, ha osservato nel messaggio per la giornata mondiale delle comunicazioni sociali, siamo chiamati ad essere testimoni di verità: ad andare, vedere, condividere”. E rivolto ai giornalisti di tutto il mondo ha aggiunto “consumate le suole, dante a parlare con le persone. Esiste il pericolo di raccontare la pandemia solo con gli occhi del mondo più ricco. Non fanno troppo notizia le persone che vincendo la vergogna fanno la fila davanti ai centri Caritas per ricevere un pacco di viveri”.

Il Pontefice è rimasto molto scosso dalle vicende dei pedofili e della corruzione per l’acquisto del palazzo londinese da parte delle strutture vaticane. Vuole invertire rotta, riacquistare fiducia nei fedeli e risollevare l’immagine pubblica della Santa Sede. L’iniziativa domenicale di TV2000, l’emittente della Conferenza episcopale italiana, si aggiunge alle cinque edizioni quotidiane trasmesse dal lunedì al sabato e ai due tg flash. Il direttore Vincenzo Morgante, che viene dalla Rai, ha voluto una nuova veste grafica, una app dedicata al quotidiano e l’aggiornamento dei profili attivi su Twitter e Facebook. L’altra novità consiste nell’apertura di un ufficio di corrispondenza a Gerusalemme, per avere “una finestra sempre aperta sul Medio Oriente”. L’obiettivo dell’offerta televisiva è quello di essere un’emittente “sempre più vicina alla gente come un vero servizio pubblico”. Nella giornata delle comunicazioni sociali il Papa ha sottolineato il rischio di “giornali fotocopia” e di notizie Tv, radio e di siti web “sostanzialmente uguali dove le inchieste perdono spazi a vantaggio di “un’informazione preconfezionata, di palazzo”.

La riorganizzazione dei media vaticani non è ancora completata. Il complesso editoriale trova un punto fermo nella sala stampa che pubblica un bollettino al giorno, in una o più edizioni, con le notizie riguardanti il Papa e i dicasteri della santa Sede. Oggi è diretta dal laico e non giornalista Matteo Bruni, che in precedenza era a capo dell’organizzazione dei viaggi del Papa e ha come vice Cristiane Murray. Certo sono lontani i tempi in cui nel grande ufficio di via della Conciliazione, civico 54, dominavano personalità come lo spagnolo Joaquin Navarro Valls o il padre gesuita Federico Lombardi. Sono passati meno di due anni dall’insediamento della nuova struttura dopo l’interim di Alessandro Gisotti, giornalista di Radio Vaticana, nominato vicedirettore dei media della Santa Sede. Un peso specifico lo ha il quotidiano Avvenire, organo della Cei (Conferenza episcopale italiana) e diretto dal 2009 dall’umbro di Assisi, Marco Tarquinio, subentrato dopo le dimissioni di Dino Boffo.

Aggiornato il 01 febbraio 2021 alle ore 11:13