Il grande freddo: pronti al disastro sbagliato?

A metà febbraio un’improvvisa e grave ondata di freddo ha colpito la maggior parte degli Stati Uniti. È stato causato dall’aria artica spinta verso il basso da nord, da un sistema meteorologico raro ma non senza precedenti. Anche nel sud del Texas, le temperature sono scese a minimi record, causando guasti alla rete. Milioni di persone sono rimaste senza elettricità per giorni. Il problema? La crescente dipendenza del Texas dalle energie rinnovabili. Con l’arrivo del freddo, le persone hanno alzato il riscaldamento, ma le turbine eoliche si sono bloccate e la neve ha coperto i pannelli solari. Nello stesso periodo, in Germania gli autobus elettrici hanno smesso di funzionare. In alcune località del Canada la temperatura scende a -40 gradi e in strada non spengono mai le auto altrimenti non si riavviano. Se i motori fossero elettrici, anche accesi si congelerebbero. Questi ambientalisti sono proprio stupidi o hanno trovato il modo per ridurre la popolazione, facendola morire dal freddo durante gli inverni?

Non era poi il “riscaldamento globale” a preoccupare gli ambientalisti? Si, ma l’etichetta è stata cambiata in “cambiamento climatico” da quando sono emerse prove, intenzionalmente soppresse, che secondo la Nasa, potrebbe arrivare un “raffreddamento globale” e durare più di 30 anni. La causa sarebbe la diminuzione delle macchie solari, segno di una ridotta produzione di energia del sole. Ma per gli ambientalisti l’obiettivo principale della loro isteria rimane sempre l’anidride carbonica, che pensano governi la temperatura della Terra ignorando i cicli solari, il vulcanismo, la variazione dell’asse terrestre tanto per citare alcune tra le vere cause delle variazioni climatiche.

Tra l’altro, se ci fosse il riscaldamento globale non sarebbe affatto una calamità per l’umanità. I più grandi progressi nella civiltà sono sempre avvenuti durante i periodi caldi, non quelli freddi. L’abbassamento delle temperature distrugge i raccolti, le carestie aumentano, la morte si diffonde e le società si barricano ritirandosi dal commercio. Fu il raffreddamento globale a provocare la peste nera. Invece, fu il periodo del riscaldamento globale che permise l’ascesa di Roma. I mari si riscaldarono a tal punto che, come risulta da recenti scoperte, i romani fecero vela per il Canada dove sono state scoperte spade romane. La civiltà minoica iniziò l’età del bronzo. Per fare il bronzo avevano bisogno di stagno per cui i Minoici commerciavano con gli inglesi del periodo dell’età di Stonehenge prima del 1650 avanti Cristo. Navigarono nell’Atlantico per il commercio dando vita all'età del bronzo. La caduta della civiltà minoica coincise con l’eruzione di Thera (oggi nota come Santorini) che distrusse le loro navi e il commercio permettendo prima ai barbari, poi ai greci di Micene, di saccheggiare la loro società e anche quella di Troia prima di crollare in una età oscura a causa del raffreddamento globale. Se il clima dovesse diventare terribilmente freddo, non ci sarebbe molto che si possa fare al riguardo, se non prevederlo per tempo. La Terra non obbedirà a nessuna legge approvata dai governi e dai loro “corrotti” climatologi.

Il Time magazine del 31 gennaio 1977 pubblicava la cover story “The Big Freeze” (il grande gelo) affermando che la temperatura della terra sarebbe scesa in media di 20 gradi Fahrenheit (6.7 gradi centigradi) e anche allora i climatologi predirono la fine della civiltà. Poi le temperature cominciarono a riscaldarsi e dovettero fare una vergognosa, se pur vantaggiosa, sterzata. Il pericolo per la civiltà era ora il riscaldamento ma potevano scaricarne la responsabilità sulle attività industriali inquinanti. All’improvviso, il riscaldamento globale per i governi è diventato più redditizio del raffreddamento perché tassabile. Nel corso degli anni, l’agenda climatica è diventata una priorità assoluta per i governi mentre le Nazioni Unite hanno creato una formidabile propaganda, per fare del clima l’occasione di un nuovo ordine mondiale sotto il loro controllo. Si è arrivati nel 2015 all’accordo sul clima di Parigi, manipolando i dati per dimostrare la minaccia del “riscaldamento globale” e la necessità di affrontarlo cedendo le sovranità alle Nazioni Unite. L’agenda climatica si è alla fine fusa con quella pandemica per mandare ad effetto il Great Reset con il risultato che la regolamentazione ambientale e quella sanitaria hanno dato un potere immenso ai governi. Questa usurpazione del cambiamento climatico è stato uno stratagemma utilizzato dalle élite globali, per sottomettere l’umanità al fine di imporre un comunismo tecnocratico e prendere il controllo delle industrie. Il Great Reset è stato respinto dai Paesi euro-asiatici, perché visto come una agenda politica per mantenere i Paesi nella povertà. Stiamo dunque affrontando una minaccia molto seria e i sostenitori in buona fede, che pensano davvero di salvare l’ambiente, ignorano il vero programma dietro la facciata di una accattivante prospettiva (come in questo video dal Forum economico mondiale di Kaus Schwab).

Ma se il vero problema fosse quello del “raffreddamento globale” – come risulta da prove raccolte da fonti come la Nasa – dobbiamo considerare gli effetti incalcolabili sulle economie mondiali, che nessun Governo avrebbe previsto essendo tutti concentrati sulla transizione ecologica per affrontare un innalzamento delle temperature. Il crollo delle temperature, l’assenza di vento e l’imposizione di tecnologie basate sulle energie rinnovabili sarebbero la condanna a morte di milioni di persone. Con stagioni di crescita più brevi per gli agricoltori, ci sarebbero enormi scarsità di raccolti con corse spasmodiche al reperimento delle scorte, facendo salire i prezzi alle stelle soprattutto per gli alimenti essenziali.

Una elevata inflazione innescherebbe immensi cambiamenti nelle economie e nel comportamento delle persone. Con otto miliardi di persone nel mondo, eliminando i combustibili fossili, c’è da rabbrividire pensando alla carestia planetaria che ne seguirebbe. Questo è lo scenario horror offerto dai Governi che si apprestano a ridisegnare l’economia mondiale, senza interpellare le popolazioni. La storia ci ricorda che simili utopie politiche sono fonti di grandi spargimenti di sangue.

Aggiornato il 26 febbraio 2021 alle ore 10:27