Le istituzioni della Liguria in sostegno dei diritti umani in Iran

La Regione Liguria ha recentemente approvato un ordine del giorno a prima firma Angelo Vaccarezza, sottoscritto dal collega Gianni Pastorino e dai capigruppo della Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lista Sanza, Partito Democratico e Cinque Stelle, sulla questione iraniana e sulla continua violazione dei diritti umani nel Paese. Un atto che, tra le varie proposte, conferma la volontà della Giunta Ligure di voler affrontare la tematica del giovane musicista iraniano Arshia Takdastan, condannato ingiustamente a morte, che chiede un’azione collettiva da parte dell’Assemblea dei presidenti dei Consigli regionali nell’intraprendere analoga azione nei confronti di altri prigionieri, anch’essi ingiustamente condannati a morte. Inoltre, il documento chiede al Governo Centrale una serie di azioni volte alla condanna della discriminazione sistematica del regime iraniano nei confronti delle donne, oltre all’uso sistematico della tortura, nelle carceri iraniane e il rilascio immediato di tutti i prigionieri politici e i manifestanti detenuti. “Da troppo tempo, assistiamo inermi a tutta una serie di azioni feroci e repressive messe in campo dal Governo iraniano: non possiamo e non dobbiamo restare fermi, essere spettatori passivi di torture e repressioni applicate in maniera sistematica − ha commentato Angelo Vaccarezza −; ringrazio tutti i colleghi che hanno sottoscritto il mio documento, sperando che questo gesto possa aprire la strada a nuove azioni volte a squarciare un velo presente sulla situazione iraniana da troppo tempo”.

L’uccisione di Jina Mahsa Amini, giovane iraniana, assassinata a soli 22 anni con l’accusa di aver indossato l’hijab nella maniera sbagliata, ha fatto luce sull’ipocrisia e l’indifferenza del mondo sulle violenze perpetrate da decenni in Iran da parte del regime al potere. A seguito dell’omicidio scoppiarono numerose rivolte in tutto il paese, che hanno coinvolto centinaia di migliaia di cittadini iraniani, dimostrando al mondo tutto il malcontento della popolazione nei confronti delle autorità di Teheran. La successiva risposta delle forze di sicurezza e di polizia iraniane alle proteste è stata violenta, indiscriminata, sanguinaria e il leader supremo della Repubblica islamica, Ali Khamenei, con la complicità del presidente Ebrahim Raisi, ha incoraggiato la violenta repressione delle manifestazioni pacifiche e l’uccisione dei manifestanti da parte del Corpo delle Guardie Rivoluzionarie Islamiche (Irgc). Il documento della Regione Liguria sollecita le autorità europee ad ampliare l’elenco delle sanzioni dell’Ue a tutte le persone e le entità responsabili di violazioni dei diritti umani e ai loro familiari, tra cui il leader supremo Ali Khamenei, il presidente Ebrahim Raisi e il procuratore generale Mohammad Jafar Montazeri, nonché tutte le fondazioni collegate all’Irgc, in particolare Bonyad Mostazafan e Bonyad Shahid va Omur-e Janbazan, invitando le autorità europee ad adottare sanzioni contro i 227 membri del parlamento iraniano che hanno incoraggiato il ricorso alla pena di morte.

L’ordine del giorno della Giunta ligure risulta particolarmente importante per l’invito alle autorità europee a includere l’Irgc e le sue forze sussidiarie, comprese la milizia paramilitare Basij e la Forza Quds, nell’elenco dei terroristi dell’Unione, e a vietare qualsiasi attività economica e finanziaria che coinvolga imprese e attività commerciali connesse, di proprietà, in tutto o in parte, dall’Irgc o da individui affiliati all’Irgc, adottando egli stesso sanzioni contro i 227 membri del parlamento iraniano che hanno incoraggiato il ricorso alla pena di morte, sostenendo la causa di un condannato a morte colpevole di aver pacificamente manifestato contro il regime. Il documento sollecita anche un’azione comune presso l’Ambasciata iraniana a Roma per ricevere informazioni sullo stato di salute e il trattamento riservato in carcere al giovane musicista. “Una decisione esemplare, questa della regione Liguria che dovrebbe essere esempio per altri Consigli regionali. Se tutti gli enti territoriali si esprimessero a difesa dei diritti umani dei cittadini iraniani, sono certa che il regime si indebolirebbe e le forze impegnate per il cambiamento in senso democratico ne trarrebbero più forza e spazio per affermarsi”, ha commentato Elisabetta Zamparutti, tesoriera della Ong “Nessuno Tocchi Caino” e già deputata radicale, dopo la pubblicazione dell’ordine della Giunta regionale ligure.

Aggiornato il 06 giugno 2023 alle ore 13:01