Voterò chi mi garantirà la carta d’identità elettronica in una settimana

Ecco una simpatica provocazione che qualcuno nel pianeta dei pm d’assalto scambierà subito per una profferta di voto di scambio o per un’istigazione a mettere su un traffico di influenze: alle prossime elezioni a Roma, voterò quel sindaco che mi avrà fatto prendere la carta d’identità elettronica – prima del voto – in un tempo non superiore ai sette giorni. Vendo il mio voto per un diritto che, attualmente, sembra impossibile esigere altrimenti.

Intendiamoci: in realtà ho da tempo fatto la carta d’identità elettronica, non è in immediata scadenza e in realtà non ho alcun bisogno di questa raccomandazione. A scanso di equivoci. Hai visto mai che mai che mi appioppino sullo smartphone un trojan, al maschile o al femminile che sia. Su citata raccomandazione, in realtà mi sento di chiedere per conto terzi. Cioè tutti quei romani che devono subire trafile fatte di appuntamenti dati a tre mesi.

Chiedere per raccomandazione un proprio diritto, arrivando addirittura a vendersi la preferenza elettorale, sembra un po’ come se uno fosse costretto a rapinare periodicamente la propria banca per ottenere quei soldi che il suo bancomat non gli eroga. E, se non sbaglio, quest’ultima era anche la trama di un film sudcoreano che ha vinto qualcosa tre o quattro anni orsono. Vado a braccio. Ma con la mente attiva.

Tornando al diritto burocratico, ma anche umano, di quelli tutelati dalla Cedu, di ottenere in tempi ragionevoli a Roma la carta d’identità elettronica, lascio al lettore la valutazione se, provocazioni sarcastiche a parte, non sia arrivata l’ora di cercare rimedi estremi per un male a propria volta così estremo. Eventualmente ci si potrebbe persino rivolgere a quelli di Chi l’ha visto? Ovviamente per rintracciare l’attuale sindaco Roberto Gualtieri e chiedere a lui come la pensi in proposito.

Aggiornato il 27 giugno 2023 alle ore 10:28