Investimenti e strumenti per combattere la siccità

Nel pieno dell’emergenza climatica e ambientale, ministeri, Regioni e l’associazione dei Consorzi di bonifica si preparano a pianificare investimenti per il settore idrico con l’istituzione del Tavolo Cis acqua che interverrà sullo sfruttamento sostenibile delle fonti, la depurazione delle acque reflue, la gestione integrata delle risorse idriche superficiali e sotterranee per usi civili e agricoli. I Cis sono strumenti utilizzati per la valorizzazione dei territori attraverso investimenti mirati e opere infrastrutturali funzionali alla coesione territoriale. Tali strumenti sono incentrati su accordi tra le amministrazioni centrali, quelle regionali e locali e i soggetti attuatori. Attraverso tali accordi, è possibile accelerare la realizzazione di opere ritenute strategiche e l’utilizzo dei fondi strutturali europei, che possono finanziare gli investimenti dei Cis, oltre a risorse nazionali, tra le quali il Fondo per lo sviluppo e la coesione.

Il Cis acqua “interverrà con investimenti significativi e mirati sull’intero ciclo dell’acqua: lo sfruttamento sostenibile delle fonti, la depurazione delle acque reflue, la gestione integrata delle risorse idriche superficiali e sotterranee per usi civili e agricoli”, ha recentemente dichiarato la ministra per il Sud e la Coesione territoriale Mara Carfagna, in un video-intervento inviato all’assemblea dell’Anbi, l’associazione che rappresenta i Consorzi di bonifica, riunitasi il 5 luglio a Roma. Un terzo delle risorse idriche utilizzate in Europa è destinato all’agricoltura, un settore che incide sia sulla quantità sia sulla qualità dell’acqua disponibile per altri usi. In alcune aree d’Europa, il solo inquinamento causato da pesticidi e fertilizzanti utilizzati in agricoltura rimane una delle cause principali della scarsa qualità delle acque.

Un’area in cui nuove pratiche e politiche possono incidere significativamente sui miglioramenti dell’efficienza idrica è l’irrigazione delle colture. Le condizioni di aridità o semi-aridità dei Paesi dell’Europa meridionale, quali Grecia, Italia, Portogallo, Cipro, Spagna e Francia meridionale, impongono il ricorso all’irrigazione, cui è destinato attualmente quasi l’80 per cento dell’acqua utilizzata in agricoltura in tali regioni. Le politiche hanno un ruolo cruciale nell’indurre il settore agricolo all’adozione di pratiche di irrigazione più efficienti. In passato, in alcuni Paesi europei le politiche di tariffazione dei servizi idrici non erano necessariamente tali da imporre agli agricoltori un utilizzo efficiente dell’acqua. L’adozione di nuove pratiche agricole può, inoltre, migliorare la qualità dell’acqua disponibile per altri usi in modo efficace anche in termine di costi. L’uso di fertilizzanti e pesticidi inorganici e organici può far fronte a molti dei problemi relativi all’inquinamento idrico derivanti dall’agricoltura. Inoltre, esiste un significativo potenziale di miglioramento della qualità dell’acqua in tutta Europa con impatto limitato, o nessun impatto, sulla redditività o sulla produttività, riducendo, ad esempio, l’uso dei pesticidi, modificando le rotazioni delle colture e progettando fasce tampone lungo i corsi d’acqua.

Aggiornato il 12 luglio 2022 alle ore 10:35