Il futuro di Venezia e la visione di Renato Brunetta

Le prospettive economiche e sociali future di Venezia non sono scontate e non possono puntare solo sul turismo di massa e incontrollato.

Nel corso dei recenti lavori del Festival Internazionale della Geopolitica europea a Venezia Mestre, Renato Brunetta, già ministro della Pubblica amministrazione, ha partecipato condividendo la sua idea per una Venezia sostenibile e innovativa e riannodando le riflessioni della nostra attualità economica in rapporto alle dinamiche geopolitiche globali. “Non vi può essere sostenibilità fuori da logiche cooperative. La geopolitica, generalmente, traccia dei confini tra la cooperazione e la conflittualità. Le logiche conflittuali o competitive contrastano con la sostenibilità e solo pensando al futuro si possono superare tali dinamiche, ma il futuro non vota oggi. Venezia in tale ottica è un esempio eccezionale, una città unica all’interno di una laguna, creata spendendo una quantità enorme di risorse. Risorse generate dagli stessi veneziani, che si sono affermati geopoliticamente come un esempio autorevole di strategia commerciale, culturale ed economica. Attraverso la Fondazione Venezia Capitale Mondiale della Sostenibilità vorrei riproporre le stesse logiche con le tecnologie di oggi, la cantieristica innovativa, le innovazioni, la scelta della cultura: mettere insieme modernità e sostenibilità. La sostenibilità come chiave economica, sociale e ambientale. Tuttavia, Venezia non può essere solo eredità culturale, non può solo mostrare il passato ma deve produrre cultura, non costituendo solo le ceneri della cultura ma mantenendo vivo il fuoco”, rilancia Renato Brunetta, durante i lavori. Venezia è un esempio eccezionale, una città unica all’interno di una laguna, creata spendendo una quantità enorme di risorse. Risorse generate dagli stessi veneziani, che si sono affermati geopoliticamente come un esempio di strategia commerciale, culturale ed economica. “Le lagune non durano per così tanti secoli: o diventano mare o diventano terra. Questa laguna dura perché è frutto degli investimenti e dell’intelligenza dell’uomo, che la hanno difesa dal mare e dalla terra. La Sala del Senato di Palazzo Ducale, è il segno degli investimenti effettuati nel tempo dalla città per costruire il suo mito. Dopo la Venezia della Serenissima, dopo la straordinaria Venezia del Novecento, adesso abbiamo il futuro, che è la sostenibilità. Un futuro che si fa a partire dai giovani, dalle idee, per ricostruire la base economica della città”, aveva dichiarato il ministro Brunetta durante la presentazione della mission della Fondazione Venezia Capitale Mondiale della Sostenibilità.

La Fondazione è un progetto nato per rilanciare e promuovere una vera sostenibilità ambientale, economica, tecnologica e sociale della città, un modello di resilienza di cui il ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, fu nominato Presidente su indicazione dell’allora presidente del Consiglio dei ministri, Mario Draghi. Alla cerimonia di presentazione, svoltasi presso la sala del Senato di Palazzo Ducale a Venezia, intervennero il ministro Brunetta, il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, e il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro. L’iniziativa rappresenta il risultato di un percorso collaborativo e virtuoso tra pubblico e privato e vede tra i suoi fondatori Governo, Regione Veneto, Comune di Venezia, Snam e alcune tra le principali istituzioni e aziende del territorio veneto. L’obiettivo − riproposto durante i lavori del Festival Internazionale della Geopolitica europea − è quello di lavorare ad un modello geopolitico ed economico per la laguna, concependo la bellezza e le potenzialità del territorio come attrattore di idee e di investimenti.

Aggiornato il 19 maggio 2023 alle ore 12:01