Le Zone Economiche Speciali e il rilancio del Meridione

Si svolgerà il 7 luglio l’importante conferenza sulle Zone Economiche Speciali (Zes) e le politiche di rilancio per il Meridione italiano. Organizzata da Confimi Industria Campania e dal Consorzio Suggestioni Campane Promotion, presso la sala “Caduti di Nassiriya” del Consiglio della Regione Campania, i lavori saranno utili per approfondire le incredibili opportunità di sviluppo offerte dalle Zone Economiche Speciali se estese a tutto il territorio del Mezzogiorno.

Durante i lavori un focus prioritario sarà anche quello delle sfide attuali da superare, come il limite del finanziamento annuale del credito di imposta, le minacce delle speculazioni, del potenziale dumping dovuto all’attuale individuazione territoriale e la mancata premialità per le imprese già operanti nelle aree che verrebbero escluse dalle agevolazioni. L’obiettivo principale degli organizzatori è quello di promuovere l’estensione delle Zes in tutte le regioni del Mezzogiorno, garantire un quadro fiscale a lungo termine, sensibilizzando le comunità meridionali, bloccando le attività speculative e promuovendo un sano e sostenibile sviluppo economico delle aree coinvolte nel contesto del Mediterraneo.

Le Zes in Italia sono tutte al Sud. Ognuna di esse ha un commissario straordinario che garantisce procedure amministrative semplificate per favorire l’attività imprenditoriale e che risponde direttamente al ministero per gli Affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il Pnrr. Secondo gli esperti lo strumento è promettente e, dopo anni, le Zes sembrano diventate più o meno operative e stanno cominciando a offrire importanti vantaggi per le imprese dei territori. Manca però un complessivo disegno di politica industriale per lo sviluppo vero dei territori: il rischio è che le Zes serviranno solo a dare agevolazioni fiscali e autorizzazioni più veloci, ma che non siano un reale punto di partenza per lo sviluppo di startup innovative e di distretti industriali tecnologici.

Gli investimenti infrastrutturali proposti per il finanziamento del Pnrr mirano ad assicurare un adeguato sviluppo dei collegamenti delle aree Zes con la rete nazionale dei trasporti, ed in particolare con le reti Trans Europee (Ten-T), al fine di rendere efficace l’attuazione delle Zes. Gli incentivi di sgravio fiscale e decontribuzione costituiscono quindi solo una parte del complesso di misure di incentivazione che devono essere accompagnare le Zes.

Da una parte, è necessario un chiaro orientamento strategico nazionale che favorisca lo sviluppo delle filiere chiave per il territorio, di consolidate partnership con realtà imprenditoriali, gli incubatori e con le università e i centri di ricerca, per creare dei veri e propri poli di eccellenza che possano poi effettivamente attrarre ulteriori imprese, mediante l’effetto passaparola tra le diverse realtà della filiera. Dall’altra parte, diviene fondamentale puntare su progetti infrastrutturali coerenti con le ambizioni di sviluppo del Paese come il collegamento di “ultimo miglio” per consentire ai distretti produttivi di ridurre tempi e costi nella logistica.

Peraltro, la digitalizzazione e il potenziamento della logistica, lo sviluppo di una urbanizzazione green e i lavori di efficientamento e potenziamento energetico e ambientale nelle aree retroportuali e nelle aree industriali appartenenti alle Zes rappresentano una priorità non più rinviabile.

Aggiornato il 05 luglio 2023 alle ore 15:47