La scomparsa della diva fragile Anna Maria Ferrero

È stata protagonista di numerosi film del cinema d’autore italiano. Diretta dai maestri Michelangelo Antonioni, Mario Monicelli, Carlo Lizzani e Nanni Loy. Anna Maria Ferrero è stata un’attrice timida, riservata, quasi un’antidiva. O, più semplicemente, una diva fragile. È scomparsa all’età di 84 anni. La notizia della sua morte è stata resa nota all’Ansa dall’agente dell’attore francese Jean Sorel, marito della Ferrero dal 1962. L’attrice è nata a Roma il 18 febbraio 1934. Dal ‘53 al ‘60 è stata la compagna di Vittorio Gassman. Con il grande attore ha interpretato anche un “Amleto” per la Rai. È ha ottenuto un’eccezionale popolarità televisiva, grazie alle apparizioni in “Cime tempestose”, teleromanzo del 1956 e, in seguito, nei ruoli shakespeariani, da Desdemona a Ofelia, negli adattamenti curati proprio da Gassman. Si è trasferita da tempo nella periferia parigina, dove ha vissuto in un appartamento ben curato. Sono state rare, nel corso degli anni, le occasioni mondane che l’hanno vista protagonista. Si è ritirata dalle scene molto presto. Subito dopo il matrimonio con Sorel. Eppure, Anna Maria Ferrero, ha lasciato alcune memorabili interpretazioni. Ha sempre dovuto lottare contro lo stereotipo della ragazza della porta accanto, gentile, sognatrice e acqua e sapone.

I suoi genitori sono contrari sin dall’inizio alla carriera nel mondo del cinema. Ma già, tra il ‘50 e il ‘51 la Ferrero appare in ben quattro film: “Il cielo è rosso” di Claudio Gora, “Domani è un altro giorno” di Léonide Moguy, “Il Cristo proibito” di Curzio Malaparte e “Lorenzaccio” di Raffaello Pacini. L’anno dopo recita in un film di Edoardo De Filippo, “Ragazze da marito”. Ma la consacrazione avviene nel 1953, con “Le infedeli”, film in cui viene diretta da Steno e Monicelli. Nello stesso anno recita ne “I vinti” di Antonioni. Celebre la sua interpretazione in “Totò e Carolina”, ancora di Monicelli. Ma viene diretta anche da King Vidor per “Guerra e pace”, da Mauro Bolognini in “La notte brava, da Luigi Comencini in “Le sorprese dell’amore”, da Dino Risi ne “Il mattatore”, da Abel Gance, in “Napoleone ad Austerlitz”, da Citto Maselli ne “I delfini”. Tra il 1960 e il 1962 appare in due film girati da Nanni Loy, “Le quattro giornate di Napoli” e “Un giorno da leoni” e in due pellicole firmata da Carlo Lizzani, “Il gobbo” e “L’oro di Roma”. Ma, forse, la sua migliore interpretazione resta “Cronache di poveri amanti”, sempre di Lizzani. In quel film l’attrice delicata e, insieme, determinata si trova al fianco di un giovane Marcello Mastroianni. Anna Maria Ferrero ha attraversato la trasformazione del nostro cinema: dal neorealismo al melodramma fino alla commedia all’italiana.

Aggiornato il 22 maggio 2018 alle ore 21:08