Tyndaris Agorà Philosophica: Festival della filosofia e della cultura classica

Per una cittadinanza consapevole. Logos e Politeia/Parola e Cittadinanza

Cosa potrebbe succedere se la filosofia uscisse dalle aule scolastiche e tornasse nelle piazze? Che si tornerebbe tutti a pensare, a riflettere, che ci si confronterebbe più educatamente e magari che si troverebbero insieme soluzioni.  Cosa c’è di più importante che avere dei valori da condividere.

Da oggi a sabato 17 settembre la città di Patti, in provincia di Messina, si trasformerà in una sorta di antica Atene che ospiterà la prima edizione di Tyndaris Agorà Philosophica, il Festival della Filosofia e della Cultura Classica per una cittadinanza consapevole. L’evento, conclusivo dell’omonimo progetto formativo e didattico tenutosi la scorsa primavera, promosso da un Liceo locale e dalla Società filosofica italiana, è propedeutico alla grande e attesa manifestazione che si svolgerà a Roma all’Università Sapienza, nell’agosto del 2024 e che ospiterà i più grandi nomi della filosofia nazionale e mondiale.

Un Festival dedicato ai giovani e ideato dai giovani col supporto di magnifici e preparatissimi insegnanti.  Un progetto didattico ma anche formativo, di ricerca e azione, completamente student centered nel quale ogni ragazzo e ogni ragazza potranno sentirsi al centro, valorizzando i propri interessi, le proprie inclinazioni ed esprimere se stessi.

“L’intento è di promuovere il pensiero critico e la cittadinanza consapevole – dice la professoressa Francesca Gambetti, docente dell’Università Roma Tre e fra gli organizzatori dell’evento – attraverso la valorizzazione di alcuni nodi concettuali appartenenti ai tradizionali curricula di letteratura classica e di filosofia, al fine di arginare quelli che – specialmente nelle generazioni più giovani – sembrano essere atteggiamenti facili a diffondersi, ovvero la liquefazione dell’esercizio della cittadinanza, la perdita del linguaggio (spesso ridotto alla ripetizioni delle stesse poche parole e di formule stereotipate), l’assunzione di rigidi schemi interpretativi che rispondono a logiche di esclusione e non di inclusione come invece ci si attenderebbe in un contesto multiforme e variegato come quello attuale”. La scuola che si apre al territorio, secondo i dettami della terza missione dell’Università. I primi due sono la ricerca e la didattica, la terza mission riguarda l’apertura dei risultati della propria ricerca alla società civile.

Il terzo giorno al Teatro greco di Tindari ci sarà il momento conclusivo “con un dialogo fra me e Matteo Nucci sulle nostre parole della città – continua la professoressa Gambetti – le parole greche nostre, della cittadinanza e rivivremo lo spirito del teatro greco, perché ogni città greca ne aveva uno. Oltre all’acropoli, i templi, la parte sacra della città, c’era un teatro che non serviva solo per un momento di svago ma veniva utilizzato sia per le assemblee che per la formazione civile dei cittadini. Si andava a teatro per vedere le grandi tragedie, le commedie e lì si apprendevano i valori della propria identità, il senso di appartenenza, i valori morali, cosa bisognava sapere sul mondo, sugli dèi, sull’uomo. Mi piace che l’evento finale del sabato pomeriggio si tenga proprio nel teatro greco, anzitutto patrimonio di questo territorio, molto ben conservato. Ma farlo vivere in maniera autentica, non solo per divertimento. Questo è il senso che i ragazzi hanno voluto dare, e insieme a loro, io e Matteo Nucci parleremo delle nostre parole della cittadinanza, che possono essere “rispetto”, “amicizia”, “inclusione”, “ascolto”, “dialogo” e tante altre. Sono molte le parole della cittadinanza che bisogna conoscere”.

Il popolo greco è stato anche un modello, sono stati grandi navigatori e hanno avuto la capacità di inglobare il sapere, la matematica proveniente dall’Oriente. Quindi, essendo questo anche un Festival della cultura classica, si andrà a scoprire che all’epoca c’erano molti più contatti di quanto noi possiamo immaginare fra Oriente e Occidente.

“Siamo erroneamente portati a pensare che l’antichità fosse un mondo chiuso, che si barricava dentro se stesso – sostiene fermamente la professoressa Gambetti – sappiamo adesso che non è così anzi, proprio il contrario. C’era il dialogo, il confronto là proprio dove adesso, purtroppo, è uno scenario di guerra, nell’area siriaca, persiana. Le commistioni con la Grecia erano fittissime per lo scambio culturale. In fondo, sapere di provenire dalla mescolanza delle varie culture è un ottimo inizio”.

In attesa della Giornata mondiale della Filosofia istituita dall’Unesco per novembre e delle prossime Olimpiadi di Filosofia che si terranno il prossimo maggio in Grecia, ad Olimpia, che vedranno altri 200 ragazzi di tutto il mondo confrontarsi e in attesa dell’incontro mondiale a Roma nel 2024, ci pregiamo di sapere di avere tanti giovani interessati a capire, approfondire, che hanno sete di conoscenza, in ogni parte d’Italia. Le precedenti Olimpiadi di filosofia, tenutesi a Lisbona quest’anno, hanno visto trionfare due giovani pensatori italiani: una ragazza della Valle d’Aosta e un ragazzo dell’hinterland napoletano, che andranno a studiare rispettivamente a Londra e ad Harvard.

IL FESTIVAL IN BREVE

Si inizia oggi, giovedì 15 settembre, alle 9 con i saluti istituzionali e la performance dei bambini impegnati nelle pratiche filosofiche di Favolosofia e il laboratorio “Generare pace con Amica Sofia”; a seguire il dialogo con il filosofo Salvatore Natoli; nel pomeriggio la presentazione di PodSophia, i podcast di filosofia, l’intervista allo psicanalista Luigi Campagner sul tema di Sigmund Freud e la guerra e il caffè filosofico “Il linguaggio tra comunicazione e propaganda” con Rosa Loredana Cardullo, Francesca Piazza e Tindara Caccetta. In serata concerto del quartetto di sax del Conservatorio “Arcangelo Corelli” di Messina.

Venerdì 16 settembre apertura dell’esposizione dei lavori degli studenti che hanno partecipato al progetto formativo nel corso dell’anno scolastico 2021/2022, convegno di studi Logos e scienza con Giuseppe Giordano e Paolo Marino Cattorini, dialogo filosofico con Matteo Saudino; nel pomeriggio presentazione del volume Logos e Politeia, dibattuto intergenerazionale su cittadinanza e rappresentanza, e il caffè filosofico “Il linguaggio cinematografico” con Giuseppe Gembillo e Annamaria Anselmo. In serata, performance teatrale La leggerezza dell’essere di e con Elio Crifò e a seguire il simposio con l’autore: presentazione del romanzo di Matteo Nucci, Sono difficili le cose belle (HarperCollins, 2022).

Sabato 17 settembre convegno di studi Il logos degli antichi e l’ascolto dei moderni con Rosa Santoro, Massimo Raffa, Manuel Franchina, incontro sul tema La parola e la politica attraverso le grandi figure con Angelo Picariello, Miguel Gotor, Emidio Spinelli; nel pomeriggio evento conclusivo presso l’Antico teatro greco di Tindari con Matto Nucci in dialogo con Francesca Gambetti e la performance degli studenti del laboratorio teatrale del Liceo Vittorio Emanuele III di Patti tratta da Stato d’assedio di Albert Camus per la regia di Stefano Molica.

I protagonisti dialogheranno con studenti e docenti: Annamaria Anselmo, Tindara Caccetta, Luigi Campagner, Rosa Loredana Cardullo, Paolo Marino Cattorini, Manuel Franchina, Francesca Gambetti, Giuseppe Gembillo, Giuseppe Giordano, Miguel Gotor, Salvatore Natoli, Matteo Nucci, Francesca Piazza, Angelo Picariello, Massimo Raffa, Rosa Santoro, Matteo Saudino, Emidio Spinelli.

@vanessaseffer

Aggiornato il 15 settembre 2022 alle ore 11:36