Puntuale anche questa settimana la rubrica de “L’Opinione delle Libertà” che dà voce e spazio ai volti noti e a quelli meno conosciuti della letteratura italiana.  Per questo week-end di fine novembre vi consigliamo il libro “L’anno capovolto” di Simone Innocenti (Edizioni Atlantide).

Simone Innocenti è nato a Montelupo Fiorentino nel 1974, ha scritto Vani d’ombra (Voland) e la guida letteraria Firenze Mare (Perrone), dopo aver esordito con Puntazza (Erudita). Suoi racconti sono apparsi in varie antologie e sulla Gazzetta di Parma. Attualmente lavora al Corriere Fiorentino, dorso regionale del Corriere della Sera, e collabora con La Lettura.

La Storia

Un romanzo esistenziale dai contorni filosofici, un vero e proprio percorso ad ostacoli tra quello che è stato e ciò che sarà. I protagonisti si muovono abilmente all’interno delle loro realtà artefatte, indossando maschere che sembrano essere ormai entrate nella loro dimensione quotidiana. Verità e fantasia si mescolano continuamente alimentando un caos emozionale difficile da interpretare e al tempo stesso fortemente impattante verso il lettore.

“Un gruppo di amici si ritrova per festeggiare l’ultimo giorno dell’anno in una villa ai bordi del mare toscano. In questa serata di festa ognuno è ciò che dice di essere, mai chi realmente è. Il Capodanno è un tempo dove presente, passato e futuro sono, per un attimo, lo stesso momento. Ed è in questo tempo, consumato attorno a un tavolo imbandito, che si muovono i personaggi di questa storia. Un tempo dove realtà e finzione sono le facce della stessa medaglia. Nella sfarzosa villa dell’imprenditore Giulio, accolti dalla sua affascinante moglie Francesca, come ogni anno sfilano gli amici di una vita. Tra gli altri, un notaio e una modella, un insegnante di tennis e un’assicuratrice, un poliziotto, un rappresentante di lampadine e una donna in carriera”.

La villa in cui si animano le vicende diviene così una sorta di frullatore in cui vengono gettate paure, frustrazioni, sogni e illusioni, senza delineare in maniera troppo netta il confine che le separa. Sesso, soldi e potere alimentano invidie complesse e mai scontate, stimolando ricordi pericolosi che emergono uno dietro all’altro. Un romanzo avvincente e formativo in grado di generare pensieri profondi e far riaffiorare dolci malinconie.

Aggiornato il 25 novembre 2022 alle ore 10:04