“Council Skies”, l’ultimo album di Noel Gallagher

Agli inizi di giugno è uscito Council Skies il nuovo album dei Noel Gallagher’s High Flying Birds. Si tratta del quarto album pubblicato Noel Gallagher dopo lo scioglimento degli Oasis, scritto durante la pandemia e prodotto in un periodo piuttosto complicato caratterizzato non tanto dai soliti scontri verbali a distanza con il fratello Liam ma soprattutto dalla separazione dalla moglie Sara MacDonald sposata nel 2011.

Eppure, Council Skies non è un album dai toni cupi; Gallagher lo ha definito “riflessivo”, il messaggio che manda è comunque di positività, speranza e ottimismo. Il fatto che le canzoni siano state scritte con maggior tempo a disposizione, con l’ausilio della sola chitarra acustica ha permesso al nostro Noel di ricreare atmosfere più vicine alle sonorità che a suo tempo fecero la fortuna degli Oasis. Basta ascoltare Easy now per ritrovare tutti gli ingredienti delle più classiche ballad della band dei fratelli di Manchester.

Ciò che emerge con forza dall’ascolto di Council Skies è la capacità di Noel Gallagher di scrivere e arrangiare, quasi artigianalmente, canzoni pop rock, di farsi contagiare dai grandi maestri, Beatles, Cure e Smiths sopra tutti, e di sviluppare un suono che è indiscutibilmente british ma che è anche il suo marchio di fabbrica.

L’album si apre con I’m not givin up tonight una ballad ariosa con un inciso aperto, cori gospel e un bel tappeto di archi. Tanto Beatles nel primo pezzo quanto Cure nel secondo brano Pretty boy al cui remix ha partecipato proprio Robert Smith, fondatore dei Cure. Pretty boy è coinvolgente, caratterizzata da un ritmo serrato e da un arrangiamento post punk; da l’idea di una corsa infinita e costante.

Dead to the world è più malinconica e intima, in perfetto stile Gallagher, con chitarra acustica e archi ad accompagnare la melodia che si snoda con dolcezza.

A questo punto parte un trittico di canzoni che davvero svegliano i sensi mai sopiti dei numerosi fan degli Oasis che continuano a sperare in una loro reunion: Open the door, See what you find, trying to find a world that's been and gone Pt. 1 ed Easy now sono tre bei pezzi che potrebbero senza dubbio far parte del repertorio degli Oasis. Un omaggio di Noel alla sua stessa storia e un bel tuffo negli anni Novanta.

La collaborazione con Jonny Marr e l’influenza degli Smiths si sentono nella title track Council Skies mentre There she blows! è un rimando ad una canzone amata da Noel Gallagher: There she goes dei The La’s.

Il ritmo sale con Love in a rich man che richiama il David Bowie degli anni Ottanta così come la successiva Think of a number che concede maggiore spazio agli strumenti con due piccoli assoli di piano e chitarra. L’album chiude con We’re gonna get there In the end un arioso invito a credere nei sogni con ritornelli ricchi di ottoni e cori.

Council Skies è un buon lavoro scritto da un songwriter che sa il fatto suo ed è, a mio avviso, il più bell’album di Noel Gallagher del dopo Oasis.

Aggiornato il 26 giugno 2023 alle ore 13:42