L’Italia è come un grande condominio

C’è l’anziana zia zitella Giannina, che ammonisce tutti, vibrando la spada della morale ora a sinistra ora più a destra, tranne che ai nipotini dell’edificio adiacente, abitato da senza regole, che sembra “la repubblica”. Al piano terra con giardino e qualche cane di troppo c’è l’eterno giovanotto Florri, un po’ chierichetto e un po’ puttaniere. Appunto un po’ ipocrita e un po’ voltagabbana, che ama invitare gli amici per incontri conviviali, dove si parla di animali e per prepararli all’approccio con le amate bestie li fa allenare raccogliendo tutti insieme la cacchina dei suoi fidi cagnolini.

L’attico e il superattico sono di proprietà dell’ignoto costruttore, che ha messo a rendita i due panoramici appartamenti. Affitta sempre ad eminenti professori ed esperti di varie materie, che purtroppo dopo pochi mesi risultano morosi del canone di locazione e delle quote condominiali. Così il turnover diventa una necessità, in compenso di tanto in tanto dispensano perle di saggezza. L’ultimo piano appartiene a due giovani imprenditori, ben educati, mai una parola di troppo, mai una critica con nomi e cognomi, proiettati al futuro, come i prodotti che vendono.

Frasi dal contenuto forte, stimolante: il condominio deve crescere, ci vuole più coraggio, bisogna ampliare le parti comuni, creare infrastrutture, pareggiare il bilancio, migliorare il decoro architettonico della facciata del palazzo, l’involucro esterno e visibile dell’edificio, costituito dai sostegni perimetrali, ma non il sostegno maestro, quello che ha una funzione portante dell’edificio.

Non capiscono come sia possibile che il condominio abbia i conti in rosso, ma ripetono che occorre aumentare il volume e la dimensione del condominio in altezza ed in larghezza, ben sapendo che ciò non potrà avvenire fintanto che esiste il condominio. L’anziana zia Giannina è fantastica, da vent’anni odia un signore in doppiopetto, che un tempo frequentava, abitando alla porta accanto. Ora è felice, il vecchio condomino è stato condannato dai zelanti amministratori per aver dimenticato a suo tempo di pagare alcune quote condominiali. Zia Giannina è raggiante, grida a tutto il palazzo che quel signore è un pregiudicato e non può neppure entrare nel condominio per far visita ai vecchi condomini.

L’odio uccide la memoria; non ricorda la zia Giannina che precedentemente due condomini sono stati condannati per aver assassinato innocenti e assassinato il condominio, ma sono stati perdonati ed ora, Soffro e Delirian, non solo frequentano il condominio a pieno titolo, ma sono additati come esempi di saggezza e cultura. Tant’è che sono molto gettonati come consulenti e suggeritori, considerati maestri di vita e di esperienza. Il condominio ora è un po’ decaduto, ma c’è stato un periodo di grande splendore, a dir poco sontuoso, quando l’intero edificio era abitato da nonno Santor (originario dell’Argentina), con tutti i suoi praticanti; perché questi piccoli santorinni, oltre ad occupare l’intero condominio, studiavano ed imparavano l’arte di nonno Santor.

Un vero laboratorio di idee nuove, progetti faraonici, proposte rivoluzionarie, oltre ad emettere feroci condanne nei confronti di quelli che tentavano di entrare nel condominio o che vi erano entrati nel passato per poi essere espunti dai ribelli santorinni. Il condominio viveva di luce propria, annullando il pagamento delle bollette elettriche, sembrava una riedizione in chiave condominiale del periodo di Pericle nell’antica Atene. Ed i numeri dànno ragione a nonno Santor, i suoi discepoli si sono piazzati tutti nei posti di comando delle ditte di informazione condominiale. Ma c’è di più. Nel laboratorio di nonno Santor è nato e cresciuto un genio del condominio italiano, il lancillotto della morale da condominio.

Il più valoroso e fidato dei cavalieri al servizio del pubblico, anzi dei condomini di tutta Italia. Sì, lui, un uomo solo al comando del condominio, un pistolero solitario per sanzionare coloro che non rispettano le regole, per stigmatizzare comportamenti contrari alle parti comuni dell’edificio. Un simbolo per tutti, Travaio, uno dei personaggi più celebri nei condomini più travagliati d’Italia. Tant’è che insieme ai reduci di un condominio fallito, un tempo forte dell’Unità, ha fondato un nuovo condominio “fatto” di carta, dove ha creato una nuova stirpe di travagliati, che fanno poco, ma fanno un verso strano incomprensibile ai più: “gommezz!”. Non è una nuova marca di chewing-gum, gomme da masticare che le tiri da tutte le parti e va sempre bene.

È un nuovo grido di protesta dei condomini afflitti dalle quote da pagare ad amministratori corrotti e corruttibili. Ma il “fatto” eclatante, entusiasmante è che nonno Santor non ha lasciato che il suo pupillo prendesse una strada autonoma ed indipendente dal Maestro. Il suo figlio migliore, Travaio, sta ancora a casa con il papà. Un capolavoro! Ha lasciato che fondasse altri condomini, ma nello stesso tempo lo tiene con sé, per un servizio pubblico che fanno insieme gratuitamente per il bene del grande condominio Italia. La coppia, padre e figlio, Santor e Travaio, è la migliore sulla piazza condominiale, sbaraglia tutti e quando non raccoglie l’applauso dei condomini, minaccia ed aggredisce per riportare i dissidenti sulla retta via.

È l’apoteosi! Dimenticavo, c’è anche un piccolo condominio autonomo ed un po’ defilato, ma crescente nell’universo condominiale. È retto da due amici condomini, Fazioso e Lettizzia, che, dopo aver occupato abusivamente un condominio, si sono stabilizzati ed hanno apportato tante innovazioni e miglioramenti. Ora sono titolari a posto fisso e fanno notizia condominiale a 360 gradi, invitando nella loro postazione il meglio del peggio del pettegolezzo condominiale e piano piano salgono nei sondaggi e nell’apprezzamento tra i condomini. Presto li vedremo amministratori unici di molto condomini e potrebbero fare concorrenza con il trio “munnezza”. Quale? Ma come, non l’avete capito? Florri, Santor ed il figlio Travaio!

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 22:50