La prima iniziativa   del Tribunale Dreyfus

(L’Opinione pubblica la denuncia-esposto presentata alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma).

I sottoscritti Arturo Diaconale e l’avvocato Valter Biscotti, personalmente e anche per conto dell’associazione denominata Tribunale Dreyfus espongono quanto segue.

Si è appreso recentemente da diversi organi di informazione che nel suo ultimo libro di memorie in uscita negli Usa intitolato “Stress Test”, l’ex ministro del Tesoro dell’amministrazione Obama, Timothy Geithner, ha riferito di pressioni esercitate da funzionari dell’Ue, denominati testualmente “European Officials”, sugli Stati Uniti per far cadere il Governo Berlusconi nell’autunno del 2011 nel pieno della crisi economica greca e dell’emergenza spread. Le pressioni degli European Officials nella ricostruzione di Geithner è particolarmente dettagliata “… Ad un certo punto, in quell’autunno, alcuni funzionari europei ci contattarono con una trama per cercare di costringere il Premier italiano Berlusconi a cedere il potere - scrive l’ex ministro di Barack Obama - Volevano che noi rifiutassimo di sostenere i prestiti del Fmi all’Italia, fino a quando non se ne fosse andato…”. Gli Stati Uniti preferirono evitare il complotto, “non possiamo avere il suo sangue nelle nostre mani”. Questi sono alcuni brani tradotti e riportati da tutte le testate giornalistiche italiane senza l’intervento di alcuna smentita da parte dell’autore di tali affermazioni. Diventa assolutamente necessario l’individuazione degli European Officials, così denominati dal dichiarante autore del libro. Con European Officials potrebbero intendersi funzionari delle istituzioni europee o funzionari dei governi, non necessariamente protetti eventualmente da possibile immunità. Pertanto si chiede l’accertamento dell’identità e della qualifica di detti soggetti ed eventualmente e per conto di chi hanno agito.

La circostanza di pesanti pressioni per “rovesciare” il Governo presieduto da Silvio Berlusconi democraticamente eletto dalla volontà popolare, la rivelava ancor prima l’ex premier spagnolo Luis Zapatero, che nel suo libro “El dilema” (Il dilemma) portava alla luce inediti retroscena sulla crisi che minacciò di spaccare l’Eurozona sempre nell’autunno del 2011. Zapatero racconta sostanzialmente che il 3 e 4 novembre 2011 sono i giorni ad altissima tensione del vertice del G-20 a Cannes, sulla Costa Azzurra. Tutti gli occhi sono puntati su Italia e Spagna che, dopo la Grecia, sono diventate l’anello debole per la tenuta dell’euro. Il presidente americano Obama e la cancelliera tedesca Angela Merkel mettono alle corde il Presidente del Consiglio Berlusconi e Zapatero, cercando di imporre all’Italia e alla Spagna gli aiuti del Fmi. I due premier resistono, consapevoli che il salvataggio da parte del Fmi avrebbe significato accettare condizioni capestro e cedere di fatto la sovranità a Bruxelles, com’era già accaduto con Grecia, Portogallo e Cipro. Ma la Germania con gli altri Paesi nordici, impauriti dagli attacchi speculativi dei mercati, considerano il vertice di Cannes decisivo e vogliono risultati a qualsiasi costo. Le pressioni sono altissime.

Zapatero descrive la cena del 3 novembre, con il tavolo “piccolo e rettangolare per favorire la vicinanza e un clima di fiducia”. Ma l’atmosfera è esplosiva. “Nei corridoi si parlava di Mario Monti”, rivela il premier spagnolo. Monti che solo una settimana dopo sarà nominato senatore a vita da Napolitano e che il 12 novembre diventerà premier al posto del Presidente del Consiglio Berlusconi, eletto democraticamente.

Quantomeno le coincidenze sono formidabili, ma se alla base vi fosse un disegno già preparato è giusto e doveroso approfondire. Sempre nel suo libro, Zapatero racconta che la Merkel gli domandava se fosse disponibile “a chiedere una linea di credito preventiva di 50 miliardi di euro al Fondo monetario internazionale, mentre altri 85 sarebbero andati all’Italia. La mia risposta fu diretta e chiara: no”, scrive l’ex premier spagnolo. Allora i leader presenti concentrano le pressioni sul Governo italiano perché chieda il salvataggio, sperando di arginare così la crisi dell’euro.

“C’era un ambiente estremamente critico verso il Governo italiano”, ricorda Zapatero, descrivendo la folle corsa dello spread e l’impossibilità da parte del nostro Paese di finanziare il debito con tassi che sfiorano il 6,5 per cento. Insomma, i leader del G-20 sono terrorizzati dai mercati e temono che il contagio possa estendersi a Paesi europei come la Francia se non prendono il toro per le corna. Il toro in questo caso è l’Italia. “Momenti di tensione, seri rimproveri, invocazioni storiche, perfino invettive sul ruolo degli alleati dopo la seconda guerra mondiale...”, caratterizzano il vertice. “Davanti a questo attacco - racconta l’ex leader socialista spagnolo - ricordo la strenua difesa, un catenaccio in piena regola” del Presidente del Consiglio Berlusconi e del ministro dell’Economia, Giulio Tremonti. “Entrambi allontanano il pallone dall’area, con gli argomenti più tecnici Tremonti o con le invocazioni più domestiche di Berlusconi”, che sottolinea la capacità di risparmio degli italiani. “Mi è rimasta impressa una frase che Tremonti ripeteva: conosco modi migliori di suicidio”. Alla fine si raggiunge un compromesso, con il Premier Berlusconi che accetta la supervisione del Fmi ma non il salvataggio. Ma tutto ciò costerà caro al Governo presieduto da Berlusconi. “È un fatto - sostiene Zapatero - che da lì a poco ebbe effetti importantissimi sull’Esecutivo italiano, con le dimissioni di Berlusconi, dopo l’approvazione della Finanziaria con le misure di austerità richieste dall’Unione europea, e il successivo incarico al nuovo Governo tecnico guidato da Mario Monti”. Un Governo nato da fortissime pressioni soprattutto sulla persona dell’allora Presidente del Consiglio italiano per indurlo, di fatto, a rassegnare le dimissioni.

Il sospetto che la caduta del Governo Berlusconi sia nata preventivamente e con una sorta di violenza morale e psicologica esercitata nei confronti dello stesso Primo Ministro Berlusconi sembra essere per le dichiarazioni di autorevoli personalità più di una concreta ipotesi. Il punto di partenza dovrà essere l’individuazione degli European Officials, di cui rendiconta Geithner nel suo libro. È bene ricordare anche che in molti punti dette ricostruzioni ricalcano quella fornita dal giornalista americano Alan Friedman in un altro libro molto discusso, “Ammazziamo il gattopardo”, dove sostanzialmente vengono riportate le due testimonianze di Mario Monti e Carlo De Benedetti , lasciando chiaramente intendere che già nel giugno 2011 circolava il nome di Monti come futuro capo di Governo al posto di Berlusconi.

Si ipotizza che i fatti esposti possano integrare l’ipotesi prevista e punita dall’articolo 294 del codice penale. “Attentati contro i diritti politici del cittadino”. Chiunque con violenza, minaccia o inganno impedisce in tutto o in parte l’esercizio di un diritto politico, ovvero determina taluno ad esercitarlo in senso difforme dalla sua volontà, è punito con la reclusione da uno a cinque anni.

Non vi è dubbio che gli autori delle pressioni abbiano posto in essere una condotta che può aver determinato il Presidente Berlusconi ad esercitare le sue prerogative costituzionali come capo del Governo in maniera difforme dalla sua volontà. Inoltre, ravvisano gli scriventi, che possano anche integrarsi gli estremi per l’applicazione della L. 25.1.1982 n. 17 (cosiddetta legge Anselmi) in quanto all’articolo 1 di detta legge si prevede la punibilità di quei fenomeni associativi segreti che, in contrasto con l’articolo 18 della Costituzione, pur agendo all’interno di associazioni palesi… svolgono attività diretta ad interferire sull’esercizio delle funzioni di organi costituzionali… Tanto premesso, Arturo Diaconale e l’avvocato Valter Biscotti in proprio ma anche a nome dell’associazione Tribunale Dreyfus, nell’interesse generale volto alla tutela di organi costituzionalmente eletti, sporgono Denuncia – Querela al fine di esercitare l’azione penale, nei confronti di coloro che attualmente ignoti, e qualificati da Timothy Geithner come European Officials e/o chiunque altro in concorso con essi giuridicamente imputabile, si fosse reso responsabile delle ipotesi di reato su indicate in narrativa, o per qualunque altro reato che la S.V. voglia ravvisare.

Si chiede, ai sensi dell’art. 408 c.p.p. di essere avvisati di un’eventuale richiesta di archiviazione e/o di proroga delle indagini preliminari.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 23:24