Tacere prima di parlare

“Prima de parlar, tasèr”. Tacere prima di parlare. Con questa regola il Patriziato Veneto ha retto uno Stato per mille anni, scusate se è poco. Poi tutto invecchia e muore. A fine Settecento, dopo dieci secoli, era ridotto a un Carnevale. Come la società attuale, in cui tutti “cinguettano”. Almeno a Venezia, durante il Carnevale, si occulta la faccia dietro una maschera, qui la si espone nella pagina di un “libro delle facce”. La ho anch’io, ma la uso con grande discrezione e non conto nulla. Invece “cinguettano” capi di Stato e di Governo, loro ministri, esponenti o gregari politici, “influencer” e altro. Poi scoppiano le guerre, la gente muore ed è difficile negoziare una via d’uscita, perché tutti “cinguettano”.

All’inizio, la Federazione Russa ha fatto grandi manovre militari, ammassando forze ai confini dell’Ucraina. Una sorta di versione, in gran parte terrestre, della vecchia “politica delle cannoniere”. Ha posto sul tappeto una questione geopolitica: ha chiesto che non entrassero nell’Alleanza Atlantica Stati un tempo facenti parte della già Unione Sovietica e poi della Confederazione degli Stati indipendenti. Joe Biden, 46esimo presidente degli Stati Uniti d’America, ha “cinguettato”, minacciando sanzioni economiche: cioè ha risposto lucciole per lanterne. A questo punto, responsabili del Governo britannico, delle istituzioni dell’Unione europea, degli Stati membri di altri Paesi dell’Alleanza Atlantica, molti rappresentanti politici, hanno “cinguettato” altrettanto. La “politica delle cannoniere” ha il grosso difetto di non funzionare se i cannoni non sparano, qualora non sortisca effetto la minaccia. Fu la guerra, la gente muore. Sarebbe umano porvi fine.

S’avvia un negoziato fra le parti in conflitto. Esse espongono le relative posizioni, poi tornano nelle rispettive capitali per avere istruzioni su come proseguire. Sui primi colloqui dovrebbe stendersi il segreto. Invece qualcuno “cinguetta”. Adesso basta leggere un giornale e si conoscono le rispettive posizioni. Ora è estremamente difficile negoziare, nessuno vuole far marcia indietro per costruire un compromesso, teme di “perdere la faccia”. E intanto la gente muore.

Sir Winston Churchill disse della Russia: “È un indovinello, avvolto in un mistero, all’interno di un enigma”. Ma allora la Guerra mondiale non scoppiò. Tutti dovremmo tornare a essere un indovinello, avvolto in un mistero, all’interno di un enigma: “Prima de parlar, tasèr”.

Aggiornato il 03 marzo 2022 alle ore 09:39