Israele: il diritto di reagire, resistere, esistere

Cosa che non si sopporta, non si accetta? Abramo col suo Dio unico, Mosè con le sue dieci leggi, Gesù con la sua misericordia e umanità? Cosa non si sopporta: non si accettano Freud, Einstein, Kafka, Chagall, oppure il fatto che molti rivoluzionari siano ebrei, o che molti capitalisti banchieri, finanzieri, proprietari siano ebrei? Cosa non si sopporta e non si accetta, che cosa si rimprovera? Di essere riusciti a sopravvivere a pogrom e a campi di sterminio, di non essere tutti morti nel ghetto di Varsavia? Shakespeare ne Il mercante di Venezia, fa dire Shylock: “Ha riso delle mie perdite, deriso i miei guadagni, offeso la mia nazione, ostacolato i miei affari, raffreddato i miei amici, infiammato i miei nemici; e per quale ragione? Io sono un ebreo. Non ha occhi un ebreo? Non ha mani, un ebreo, organi, membra, sensi, affetti, passione? Non è nutrito dallo stesso cibo, ferito dalle stesse armi, assoggettato alle stesse malattie, curato dagli stessi rimedi, riscaldato e raffreddato dallo stesso inverno e dalla stessa estate, come lo è un cristiano? Se ci pungete, non sanguiniamo? Se ci fate il solletico, non ridiamo? Se ci avvelenate, non moriamo? E se ci fate torto, non dovremo vendicarci?”.

Cosa non si sopporta e non si tollera, che non si accettino più, supinamente, i ghetti, gli “indici”, le discriminazioni, le inquisizioni, le stelle gialle cucite sulla giacca e i vestiti? Non si sopporta e non si tollera che si dica: “Mai più Auschwitz, mai più Birkenau? Cosa non si sopporta e non si tollera, che esista Israele, Paese nato su una terra che era la terra degli ebrei da sempre, e che nessuno voleva se non dopo che gli ebrei sono tornati, dopo duemila anni? Terra venduta, terra comprata. Beh, chi non tollera e non sopporta, se ne farà una ragione. In Israele in queste ore, ma da sempre, si resiste e reagisce per la libertà e per la democrazia, e per la libertà e la democrazia di tutti noi, liberali e democratici. È una resistenza e una reazione alla tirannia, all’oppressione, alla persecuzione, all’annientamento. Si reagisce e si resiste per il nostro diritto di vivere, di esistere. Non si può accettare il silenzio; non possiamo andarcene in silenzio, rinunciando a reagire, a resistere, a esistere.

Aggiornato il 09 ottobre 2023 alle ore 14:07