Brexit, Corbyn apre a un altro referendum

Jeremy Corbyn si dichiara “possibilista” per una nuova consultazione sulla Brexit. Il leader del Labour avanza una timida apertura per un secondo referendum sull’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea. A deciderlo sarà il partito, che da ieri sta celebrando nella roccaforte rossa di Liverpool, il congresso annuale. Ma il 66enne capo della sinistra britannica non ha intenzione di schierare l’intero partito su un nuovo “Remain”. Seppure la maggioranza dei sostenitori laburisti sia filoeuropea, infatti, bisogna registrare anche una consistente parte di elettorato operaio favorevole alla Brexit.  Corbyn sostiene di essere “obbligato” a rispettare il risultato del voto della conferenza annuale del Labour, “anche se preferirebbe le elezioni generali anticipate”.

Non a caso, intervistato dalla Bbc, ha detto chiaramente che non intende chiedere un referendum bis. Perché “la nostra preferenza è per nuove elezioni generali che consentirebbero ad un governo laburista di negoziare il futuro delle relazioni del Regno Unito con l’Europa”. Corbyn si pone in una posizione attendista: “Vediamo cosa vien fuori dalla conferenza. Ovviamente, sono obbligato dalla democrazia del nostro partito”. Ad ogni buon conto, per Corbyn “è una congettura” sostenere che qualsiasi referendum potrebbe essere sul rimanere o uscire dall’Unione Europea: “noi non vogliamo questo”. Il capo, che continua ad essere inviso alla maggioranza dei parlamentari del suo partito, è convinto di riuscire a scalzare presto Theresa May da Downing Street.

Aggiornato il 24 settembre 2018 alle ore 16:48