That's the twitter, baby

@giuseppeportos
«Dispongo di una meravigliosa presentazione di me stesso, ma questo riquadro è troppo piccolo per contenerla». Così si presenta Giuseppe Portonera (@giuseppeportos), Portos per gli amici e per gli oltre 500 followers che lo seguono. Una biografia che ben si attaglia ai diciotto anni di un ragazzo impegnato ad affrontare la maturità nel suo paese, i soloni della politica e dell’informazione su Twitter. Portonera è di Lentini, storico borgo siciliano di 20mila abitanti in provincia di Siracusa. Nella sua cittadina l’hanno eletto a presidente della locale Consulta giovanile. Impegno politico che porta avanti anche in qualità di Responsabile scuola dell’Unione di centro siciliana.

Non è dato conoscere la verve che Portonera infonde nel suo impegno politico sul territorio. Certo è che su Twitter ha il piglio da polemista più che da militante, pur difendendo baldanzosamente la propria parrocchia (parroco Casini su tutti). Interagisce con direttori di quotidiani come Stefano Menichini (@smenichini) e Luca Telese (@lucatelese), ritweetta blogger lontani dalla sua sensibilità come Bimbo Alieno (@bimboalieno) e Non leggerlo (@nonleggerlo). Si professa spavaldamente liberale tra le fila di un partito che non si è mai fatto scrupoli di difendere le posizioni di rendita accumulate negli anni dagli statali. Un modo di interagire a metà tra il messaggio politico virale e l’informazione genuina che richiama molto quello praticato con successo dalle sue parti dall’onorevole centrista Roberto Rao (@robertorao).

Non lesina critiche ai tecnici: «Casini dice che è il momento di passare da governo tecnico a governo politico. È in arrivo il Monti 2, stavolta con maggioranza chiara?». E concorda con Giuliano Ferrara quando dice, con toni coloriti che il centrodestra andava ricostruito: «Avevo proposto agli amici della destra cazzona di fare “tutti per l’Italia”. Lo fanno invece Bersani e Casini. Cazzi nostri, cari cazzoni». Tra i follower di Portonera ci sono i Radicali italiani (@radicali), il quotidiano online Lettera43 (@lettera43), il vicedirettore del Corriere della Sera Daniele Manca (@daniele_manca) e lo scienziato politico Roberto D’Alimonte (@profdalimonte).

@TermometroPol
«Termometro Politico è un progetto di informazione e analisi incentrato sui sondaggi, la comunicazione politica, le elezioni e le inchieste sociali e d’opinione». Un progetto ideato e curato principalmente da un gruppo di ragazzi. Capitanati dal «fondatore ed editore» Gianluca Borrelli, e guidati dal direttore Giulio Giovannini e dal coordinatore di redazione Livio Ricciardelli. Su Facebook filano come un treno: oltre 20mila likers e una manciata considerevole di commenti ad ogni post. Post che rimbalzano anche su Twitter, creando quel fastidioso effetto (“alla Vendola”) di contenuti elaborati per altri fini e rimbalzati sul social network dei cinguettii per qualche click in più. Ma nonostante questo vizio d’origine, l’account Twitter di Termometro politico vale la pena di essere seguito. Le lunghe analisi politiche della redazione basate su dati di sondaggi e di studi politici sono il fiore all’occhiello e la peculiarità del sito. Che ha raggranellato nel tempo ben 4200 followers. E questo nonostante la scelta “editoriale” di non seguire nessuno attraverso il profilo ufficiale. Ma sulla timeline di Termometro politico si trovano sovente anche aggiornamenti sull’attualità politica. Interna («Senato Federale: non passa in commissione la proposta targata Lega&Pdl»), ed internazionale («Con quattro giorni di ritardo, gli egiziani sanno chi sarà il primo Presidente nell’era post-Mubarak».). Nel tempo si sono fatti apprezzare anche per la buona qualità dei live-tweetting. Ultimo è stato dedicato al seminario di studi “Verità e diplomazia”, con i cardinali Ravasi e Tauran. Di quest’ultimo la perla «Il diplomatico è colui che sa tacere in molte lingue».

Aggiornato il 28 novembre 2022 alle ore 02:48