I decreti di Renzi sono incostituzionali

“Si ricorrerà al decreto legge se ci sarà ostruzionismo”. Queste le parole dell’attuale ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan. Come a dire, è morta la democrazia, è morto il non essere d’accordo, è morto il poterlo fare valere. Tra un po’ anche dirlo.

Renzi, Padoan e Guerini si sono pronunciati così, si fa il decreto “d’urgenza” e basta. L’imposizione è fatta. Il Parlamento sta a guardare. La verità è che questi tre, insieme a tutto il governo illegittimo Renzi, sono una reale associazione a delinquere contro noi e la nostra Costituzione. I giornali del regime, La Repubblica, L’Espresso, Il Fatto quotidiano? Muti. A guardare. Mattarella? Dorme.

L’articolo 77 della Costituzione stabilisce che “in casi straordinari di necessità e di urgenza, il governo adotta, sotto la sua responsabilità, provvedimenti provvisori con forza di legge”. Oltre che viene da chiedersi di quale “responsabilità” si parli, dato che qui il governo, l’attuale come i precedenti, non rispondono di niente, ma, in ogni caso, dove sono, da quando è al governo Renzi (non eletto) i “casi straordinari di necessità e di urgenza”? Questo governo non è solo irregolare da principio, ma la sua stessa imposizione antidemocratica e illegittima coinvolge l’intera sostanza, imponendo a tutti gli italiani provvedimenti truffaldini farsa e veri imbrogli, dati e rifilati pure irregolarmente, anti democraticamente. La contrarietà delle altri parti politiche, rappresentanti della maggioranza degli italiani, è carta straccia, trattata come se non esistesse o bypassata con “armi” e strumenti agitati ed abbattuti contro la democrazia. Che sarebbe il sistema che ci siamo dati.

Non si discute, non si sta a sentire, non si prende in considerazione, si riduce al silenzio, si impone, si decreta “d’urgenza”. In questo nostro Paese, da quando Napolitanaccio ha imposto i suoi governi di sinistra non eletti (Monti, Letta e Renzi) stravolgendo le regole della democrazia, non c’è più la democrazia stessa. Quello stesso Napolitanaccio che non ha firmato, quando davvero c’era l’urgenza, il decreto del governo eletto Berlusconi nel 2011, perché doveva procedere al colpo di Stato e a rifilarci i suoi tre governi di sinistra incapaci, e dannosi. Si torni al più presto alla democrazia, al nostro sistema democratico, al voto degli italiani. I ventisette decreti emanati da Napolitano (e da Grasso quando è stato in sua supplenza, guarda caso sulle banche popolari care a Renzi e ai suoi amici e parenti al governo e non), sono di fatto incostituzionali. Irregolari, da cancellare.

Napolitano, Grasso, Renzi e company aggirano e hanno aggirato scientemente, dolosamente, le nostre regole democratiche, a cominciare da quelle parlamentari. Questo Pd è antidemocratico a cominciare dalla prepotenza strafottente e dalla assenza di rispetto o riconoscimento del Parlamento stesso. E là dove non è antidemocratico, è una farsa, una burla invisa ai più che, esistendo, sta cacciando nelle pesti l’intero nostro Paese. Oltre alla vergogna, come sarà reso responsabile di tutto ciò? Come ne risponderà?

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 22:35