Sogno di una notte di mezza estate

Non può essere un’intervista al Corriere della Sera, così come l’appello firmato da decine di ricconi sullo stesso giornale a favore di Matteo Renzi, a modificare la realtà della nostra situazione. Governo e maggioranza continuano a navigare male e al buio, continuano a dire balle, continuano a peggiorare i mali dell’Italia e degli italiani. Certo che l’estate e le vacanze rendano per qualche giorno tutto un po’ più rosa, si spende qualcosina che si era risparmiato, ci si concede uno sfizio e si consuma con maggiore facilità, per questo l’economia sembra migliorare, ma non è così, è solo un effetto minutamente transitorio.

Purtroppo ce ne accorgeremo nelle prossime settimane, con l’autunno i nodi strutturali di un Paese in crisi profonda verranno a galla di nuovo e prepotentemente, ecco perché Renzi e la sua corte alzano il livello di sbruffonate e di fanfaluche. Dunque l’intervista del premier al Corriere della Sera nulla significa se non il solito tentativo di buttarsi avanti per non cadere indietro. Ci aspetta una fine dell’anno difficilissima, non cresceremo come ipocritamente ci avevano garantito, il debito salirà ancora, gli interventi del Governo dimostreranno la loro inutilità e il disagio delle famiglie e delle aziende toccherà i suoi massimi. Resteranno in piedi tutti i veri problemi di sempre, la guerra totale fra fisco e contribuenti, con Equitalia all’assalto ossessivo di un Paese in ginocchio, le liti e i contenziosi in aumento vertiginoso, la crisi di liquidità che le banche se ne infischiano di mitigare e l’occupazione che, tranne per qualche insignificante decimale, resta al drammatico palo.

Come se non bastasse, l’immigrazione incontrollata, ormai sfuggita di mano del tutto per l’incapacità del Governo, accenderà, da Nord a Sud, focolai di protesta sempre più pericolosi. In questo quadro buio poi si inseriranno i dati del debito che saranno esplosivi e il probabile arrivo di ulteriori scottanti novità sul fronte delle inchieste giudiziarie che circondano Governo e maggioranza. Insomma, il tempo di questo esecutivo si avvia alla peggiore delle fini e per quanto il Capo dello Stato sia contrario a nuove elezioni, sarà ben difficile che possa fermare il furore della gente e degli accadimenti. Del resto, comunque la si pensi, solo nuove elezioni potranno offrire quel tanto di chiarezza e di autorevolezza politica ad una nuova maggioranza per cercare di portare fuori dalle sabbie mobili l’Italia, solo restituendo la parola agli italiani si potrà placare la precarietà e la pericolosità dei governi nati da giochi di palazzo e non da una scelta popolare.

Per questo è estremamente importante ricompattare l’area liberaldemocratica alternativa a Renzi e al centrosinistra, Matteo Salvini, Silvo Berlusconi, Giorgia Meloni e tutti quelli che hanno a cuore un Paese fuori dalle grinfie del cattocomunismo più becero, ipocrita e fiscalmente aguzzino, devono unirsi e prepararsi alla spallata elettorale che, inevitabilmente, arriverà. Da Mario Monti in giù l’aria del Paese è diventata irrespirabile, le ansie e le preoccupazioni della gente sono esplose come mai nella storia più recente e serve urgentemente un’inversione di marcia su tutto e su tutti.

Occorre dimezzare la presenza dello Stato senza buonismi e debolezze sindacali, fare una pacificazione fiscale totale, vendere, senza indugi, il patrimonio pubblico inutile, aprire, con certezza ed equità, i rubinetti del credito bancario, decapitare una fiscalità cervellotica, borbonica insostenibile e, infine, colpire senza tentennamenti quei privilegi vergognosi, accumulati grazie a leggi altrettanto vergognose e antisociali. Solo così ce la faremo e solo così torneremo a crescere e sperare, è questa l’unica strada concreta e possibile che è opposta a quella percorsa dagli ipocriti guru, dai santoni arricchiti e dai falsi esperti del centrosinistra che ci hanno condannato alla sudditanza. Serve l’alternanza e serve subito, altrimenti insieme alla democrazia muore il Paese, la speranza e tutti noi.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 22:23