Gli errori di Napolitano capo del Pd

Ecco qui elencati la serie di errori fatti da Giorgio Napolitano e dai sinistri Mario Monti, Enrico Letta e Matteo Renzi i quali hanno, il primo, fatto cadere il governo eletto Berlusconi nel 2011, e i secondi approfittato della violazione della democrazia e del sistema democratico per andare al potere, a lucrare impunemente a nostre spese.

Il governo Berlusconi aveva un rapporto deficit/Pil inferiore al 120 per cento, oggi esso è di gran lunga peggiore. Dobbiamo tagliare il deficit ancora molto, perché abbiamo 15 punti di rapporto debito/Pil in più. Sono stati cioè sprecati, per gli errori antidemocratici di Napolitano, tre anni e mezzo. Quasi quattro anni gettati dalla finestra, nel pattume. Le furberie e ruberie, le menzogne alle spalle degli italiani hanno prevalso su quelli che erano e sono semplicemente i conti della serva, da fare. Altro che ripresa! Dal Pil alla finanziaria non c’è illusione di bugiardi che tenga. Le balle su margini immaginifici di flessibilità alla finanziaria così come sgravi fiscali o ribassi tributari da “annuncite acuta” di Renzi con aumento del deficit di 5/6 miliardi di euro, sono al capolinea della realtà vera. Tutte balle impossibili da attuare nella realtà effettuale. Sia per la casa, l’età di pensionamento, o per i contributi dei nuovi contratti di lavoro dei precari del Jobs act con ricadute impossibili cui fare fronte da parte dell’Inps, tutte frottole del raccontaballe designato dal solo Napolitano, il “mister bugia“ premiato per le balle contro e alla faccia degli italiani onesti, a cominciare dai contributi personali lucrati col trucco/reato.

Dopo cotanta perdita di tempo, il Paese stremato e impoverito “ringrazia” Napolitano e i suoi sodali e impreparati profittatori. I nostri soldi persi, dissipati. Il tempo è finito, sprecata pure la capacità di mera sopravvivenza. Oggi l’Italia non può permettersi di superare il deficit al 2 per cento del Pil perché urge evitare un nuovo rialzo del nostro debito/Pil che negli ultimi anni è salito fino oltre il 133 per cento. Il redde rationem è arrivato contro la politica finanziaria dissennata e stolta, contro la violazione delle regole e del nostro sistema democratico. Il Partito democratico diretto da Napolitano è stato ed è tuttora incapace non solo di fare fronte ma anche solo di capire le reali regole dell’economia di mercato. Riformisti d’accatto, hanno solo saputo profittare per sé.

 

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 22:26