La corda si è spezzata

Potremmo fare un lunghissimo elenco di tromboni ipocriti che, in Europa e dunque ovviamente anche da noi, da anni fanno finta di non vedere e sentire i segnali della società. Eppure la storia insegna esattamente il contrario e cioè che quando i cittadini, la gente insomma il popolo, seppure lentamente e in qualche caso molto lentamente, manifesta insoddisfazione crescente, prima o poi qualcosa succede.

Succede che non crede più alle chiacchiere della politica, agli ammonimenti catastrofici, alle previsioni infernali, anzi più le sente queste minacce e più la gente reagisce indispettita; insomma, tira che ti ritira e la corda si spezza e con la Brexit, infatti, si è spezzata.

Del resto, tornando indietro nel tempo cosa accadde con il comunismo? Furono soppressi con violenza i segnali ungheresi, poi quelli di Praga, poi ancora quelli di Solidarność e alla fine il muro è crollato sotto la spinta della libertà contro le imposizioni illiberali. Ovviamente il paragone con il comunismo è estremo e provocatorio, ma secondo noi serve a testimoniare quanto la cecità, la sordità e soprattutto l’ipocrisia del potere avido e bugiardo nulla possa se il popolo si muove sul serio.

Da anni si era capito che l’Europa, per come è stata costruita, non funzionava; da anni si era capito che l’austerity, i vincoli ottusi e gli obblighi più demenziali, fossero solo penalizzanti, da anni si era capito che solo la Germania ne traesse fior di vantaggi. Eppure tutti i parrucconi e i guru della ragione hanno sparato contro i greci che volevano uscire, contro Marine Le Pen come contro Podemos, contro Salvini come contro Grillo, insomma contro tutti quelli che segnalavano da fronti diversi il malfunzionamento dell’Euro e dell’Europa. L’Inghilterra non è la Francia e nemmeno la Grecia, è la Patria dello Stato di diritto, della libertà, della Magna Carta, del “Bill of Rights”, del rispetto dei cittadini e della loro volontà.

L’Inghilterra, piaccia oppure no, è qualcosa di diverso da tutti per storia, matrice, tradizioni, cultura e consuetudini, è un popolo che non soffre le suggestioni, non cede alla promesse e non crede alle chiacchiere a vanvera e per questo sa decidere in libertà. Ecco perché la Brexit è qualcosa di straordinario che deve, senza se e senza ma, obbligare ad un ripensamento totale dell’impianto della moneta unica, dei patti e dei vincoli collegati. Troppa Germania e troppa Bundesbank, troppo stile tedesco in tutto, troppi pecoroni appresso ad una linea che ha fatto comodo solo alla Merkel e compagni, o lo si capisce oppure davvero si sfascerà tutto e nel peggior modo. Certo, in queste settimane sui mercati ne vedremo di ogni colore, la speculazione non aspettava altro che la Brexit fosse caricata di un significato mortifero, per colpire a mani basse e a mani basse colpirà.

Eppure state tranquilli, tornerà il sereno, nella storia dei mercati, dai tulipani di Amsterdam al crollo di Wall Street del 1929, non solo tutto è ricominciato, ma è ricominciato meglio di prima. Il mondo cambia, la società pure, fare finta di non capirlo oggi più di ieri è veramente imperdonabile, per questo diciamo che la Brexit potrà essere, seppure con mille difficoltà, l’inizio di un nuovo modo di essere Europa, finalmente diverso per tutti e con tutti.

Aggiornato il 06 aprile 2017 alle ore 17:28