Si scrive Ue  ma si legge Germania

Se c’è un motivo e una colpa per cui l’Europa non ha funzionato e non funziona è tutta e solo in capo alla Germania. Che piaccia o no, è così. Dalla nascita dell’Euro e dei patti collegati i tedeschi non solo hanno pensato esclusivamente a se stessi, ma hanno fatto da tappo a qualunque condivisione che non gli tornasse utile.

Sul debito, sulla politica monetaria, sulla flessibilità, sull’immigrazione, insomma su tutto hanno proclamato solamente una serie di no. Già da questo si capisce il perché di un fallimento sempre più evidente, un progetto che nasce con l’intento della condivisione, integrazione e solidarietà, non sopravvive se lo si soffoca di veti. Ancora di più non sopravvive se la parte più ricca e solida non è disponibile a cedere nulla, tranne che non le porti soldoni e vantaggi.

La Germania è sempre stata così, ha sempre avuto il mito dell’onnipotenza e del comando, al punto tale da riuscire a trascinare il mondo nelle più terribili tragedie storiche e umane. Inutile girarci intorno, inutile far finta, i tedeschi vogliono comandare e basta, si servono della tolleranza e del perdono altrui per farla franca e appena possono ricominciano tale e quale. Del resto non si capisce perché alcune caratteristiche identitarie debbano valere per tante nazioni e non per la Germania. I tedeschi hanno voluto l’Euro a condizione che fosse simile al Marco e così lo trattano, hanno voluto la Banca centrale europea a condizione che fosse simile alla Bundesbank e così la trattano, hanno voluto l’Europa a condizione che la potessero comandare e così la trattano.

La Germania non guarda niente e nessuno che non sia utile ai suoi scopi, ai suoi obiettivi, ai suoi tornaconto, non c’è verso di sperare che cambi e chi dice che sia cambiata è un ipocrita. La Germania non vede l’ora che Mario Draghi finisca il mandato per imporre un suo uomo e farci pagare l’autonomia del presidente dell’Eurotower, che ci ha salvati dal disastro. La Germania ha incapsulato l’altra parte del muro solo per un suo disegno preciso, così come ha sfruttato le debolezze degli altri, a partire da quelle francesi e italiane, per imporre i suoi interessi. Insomma, i tedeschi non sono cambiati, avergli lasciato campo e mano libera è stato il più tragico degli sbagli che si potesse commettere da parte dei membri della Ue. La Germania sa benissimo che prima o poi l’Europa salterà in aria, per questo ne sfrutta i vantaggi senza scrupoli al fine di accumulare l’accumulabile ed essere poi, la prima, a sfilarsi al momento opportuno. Del resto i tedeschi sanno bene che sfilarsi pieni di tesori è ben diverso che pieni di guai, debiti e povertà.

Insomma, delle due l’una, o il resto d’Europa inchioda la Germania al vero sogno europeo, obbligandola alla condivisione, solidarietà, redistribuzione, giustizia e fratellanza, oppure la Ue e l’Euro salteranno e la Germania si sarà fatta d’oro sulla pelle di tutti. L’Inghilterra è stata l’unica a capire bene questa storia, per tale motivo sin dall’inizio non ha voluto l’Euro come tutta una serie di vincoli e per questo alla fine ha deciso per il “leave”. Dunque, a poco serve dire, come fanno una serie di microcefali, che la vittoria della Brexit è stata di misura e resa possibile solo grazie a rozzi pastori, sotto colti e giurassici. A poco serve arrivare addirittura a dire che certe cose il popolo non dovrebbe nemmeno votarle, che è una roba da far venire i brividi, un concetto che se passasse cancellerebbe secoli di democrazia, conquiste, diritti e libertà. A poco serve dire che se uscissimo dalla Ue e dall’Euro finiremmo tutti morti di fame, bruciati dalla povertà e dalla miseria; serve a poco non solo perché è tutto da vedere, ma perché sono state proprio la povertà, le ingiustizie e le prevaricazioni a spingere da sempre i popoli alla ribellione.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 21:53