Riprendiamoci l’Italia

Hanno ragione Matteo Salvini e Giorgia Meloni a parlare di sovranità e della necessità di togliere l’Italia dalle mani sbagliate di un’Europa germanocentrica, avida, eurocratica. Qui non si tratta solamente di recuperare la piena autonomia in politica economica, ma di avere la possibilità di scegliere liberamente il futuro del Paese.

L’Italia, infatti, per come è stata ridotta da decenni di scelte ipocrite e scriteriate per potersi rimettere in marcia, ha bisogno di decisioni politiche talmente chiare e nette da non poter fare a meno della piena indipendenza e sovranità. Parliamoci chiaro, tutta l’Europa, al di là delle idiozie che girano, è cresciuta, si è sviluppata, è rinata dal disastro della guerra, solo perché ogni singolo Stato era sovrano. Nessun Piano Marshall, infatti, per quanto straordinario e indispensabile, sarebbe bastato se i Paesi fossero stati obbligati e condizionati nelle loro autonomie di scelta.

La stessa Germania per prima, anche se oggi fa finta di dimenticare, fu graziata dal pagare un debito di guerra enorme, perché c’erano le singole monete. Va da sé, infatti, che nel 1953 nella Conferenza di Londra si poté annullare il debito tedesco proprio perché non esisteva la moneta unica, i Trattati e i vincoli collegati. Così come il miracolo economico che Jean Fourastié definì “I trenta gloriosi”, a cavallo degli anni Cinquanta e Sessanta, fu possibile perché le singole nazioni erano libere, democratiche e sovrane. Al contrario, guarda caso, l’Europa da quando è nato l’Euro, tranne la Germania, sta conoscendo il periodo di crisi e depressione più grande di sempre. Parliamo ovviamente di tutta l’Europa, chi più chi meno, a conferma del fatto che l’impianto dell’Euro e dei suoi vincoli è viziato “ab origine”.

Ecco perché recuperare la piena sovranità, specialmente per noi che stiamo peggio di altri, diventa indispensabile per guardare al futuro. Sia chiaro, uscire dall’Euro non sarebbe una passeggiata e nemmeno un percorso indolore, tutt’altro, ma l’esito finale ci consentirebbe di avere finalmente le mani libere per le scelte da fare. Insomma, non saremmo più “sotto padrone” né chiusi nella “gabbia Ue”. Altro che rischio per la democrazia, sarebbe il trionfo della democrazia. Quella democrazia alla quale in parte abbiamo abdicato per inginocchiarci a una serie di Trattati e di vincoli scellerati scritti ad hoc solo a vantaggio della Germania. Del resto, solo l’ipocrisia radical chic può far passare la sovranità per pericolo democratico, perché la realtà è esattamente opposta.

L’Italia per salvarsi ha bisogno di scelte in politica economica, sociale, industriale, estera che i vincoli e gli obblighi Ue o impediscono del tutto o limitano negativamente. Ecco perché togliere il Paese dalle grinfie degli eurocrati significa restituirgli futuro e chance. Come se non bastasse questo desiderio di sovranità è lo stesso che soffia sempre più forte in tutto il Vecchio Continente; pensare dunque che milioni di persone siano impazzite improvvisamente non esiste. S

erve un’altra Europa, un’altra convivenza fra singoli Stati, un altro patto di collaborazione e sviluppo fra nazioni amiche, libere, democratiche, sovrane. Questo è il futuro e, che piaccia o meno, l’Euro finirà. Capirlo per tempo non sarà ininfluente.

Aggiornato il 07 aprile 2017 alle ore 18:06