I danni del non voto

Il fallimento plateale del non aver votato in tutti questi anni è sotto gli occhi di tutti. L’Italia ha puntato alla tempia il proprio disfacimento. È un immenso fallimento dovuto dal sovvertimento delle regole della democrazia, dallo stravolgimento delle nostre regole. Errori macroscopici dovuti al colpevole arbitrio di lunga durata dell’ex Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, accompagnato dai “suoi” governi di Mario Monti, Enrico Letta, Matteo Renzi, Paolo Gentiloni e culminati nella presidenza di Sergio Mattarella. Tutti colpevoli e gravemente responsabili senza potere né rappresentanza.

L’idea di fondo è (così come è stata) quella che si possa governare imbrogliando gli italiani. Che lo si possa fare imbrogliandolo, a cominciare dalla stessa inesistente propria legittimità. Non è stato risolto nessun problema vero del Paese, quanto piuttosto fatti crescere a dismisura di nuovi. Siamo invasi da immigrati irregolari che per lo più delinquono lasciati liberi di farlo. In cambio diamo loro vitto e alloggio gratis senza che lavorino o producano qualcosa. Il Parlamento è incostituzionale e i governi illegittimi hanno fatto danni inenarrabili, e si apprestano a farne degli altri.

L’opposizione è stata (così come d’altra parte è ancora adesso) del tutto incapace di opporsi allo sfacelo, non è stata neanche in grado di individuare e denunciare chi e ciò che si sarebbe presto verificato. Stupisce pertanto che, come se niente fosse, supponga di poter governare facilmente e a pieno titolo. I silenti di ieri non governeranno domani. Il Paese ha bisogno di soggetti nuovi e legittimi; ha bisogno di chi si è convintamente opposto a quanto è accaduto e accade.

Il nostro Paese ha bisogno di quei poteri e di quelle persone che non hanno giocato il gioco truffaldino dei migranti e dell’invasione, delle cooperative a sbafo, di “Mafia Capitale” e della delinquenza, ma neanche di chi abbia “giocato” alla connivenza con tali giochi. Per lo sviluppo e un nuovo inizio di crescita dell’Italia (e dell’Italia in Europa) è necessario fare tabula rasa di quanto stravolto e va fatta chiarezza su cui costruire le nostre comuni e solide basi del futuro. Va tolto ogni inganno e finzione a cominciare dai soldi pubblici con cui vivono e si finanziano i partiti politici; vanno resi trasparenti i conti e i nomi di chi ha dato e chi ha ricevuto le somme ingenti delle banche fallite.

L’inganno al Paese è stato programmato. Il Paese di domani non deve essere “comunicante” con chi ha imbrogliato e nega i nostri principi democratici. Non vi è dialogo né discorso di sorta. Così come non si può governare contro gli italiani. Si governa, eletti, solo ed unicamente nell’interesse degli italiani.

Aggiornato il 04 settembre 2017 alle ore 20:19