Rimodulazione dell’Iva, i grillini “vedono” la crisi

I pentastellati minacciano il governo del quale sono massima espressione. Il premier Giuseppe Conte e il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri sono avvertiti. Naturalmente, l’oggetto del contendere riguarda l’Iva. Il dibattito è aperto. Ma, se dovesse passare un provvedimento di “rimodulazione”, il leader grillino Luigi Di Maio paventa, addirittura, la crisi di governo. “Ancora oggi sui giornali – scrivono in una nota i cinque stelle – sentiamo parlare di ‘rimodulazione’ dell’Iva. Lo ribadiamo per l’ennesima volta: no a giochini e giri di parole, l’Iva non deve aumentare. Questo governo nasce su due principi fondanti: il blocco dell’Iva e il taglio dei parlamentari. Se uno dei due viene meno, allora si perde il senso di questo governo”.

Dal canto suo, Gualtieri studia come fare quadrare i conti in vista di una Manovra che si prevede, comunque, “drammatica”. Tra le ipotesi in campo, figura anche il taglio di un paio di punti sulle bollette per l’uso domestico. Alcune aliquote potrebbero essere abbassate. Ma sui prodotti di lusso l’Iva potrebbe superare l’attuale 22 per cento.

Per la viceministra grillina all’Economia Laura Castelli, “il dibattito innescato sull’Iva dimostra che il problema esiste. Non è ragionevole che sulle patatine fritte ci sia l’imposta al quattro per cento. O che sia al dieci quella sui prodotti da collezione”. Per la Castelli, “il percorso da avviare riguarda gli aumenti differenziati dell’Iva sui prodotti”. La viceministra non ha dubbi: “tabù non ce ne devono essere, su nulla. Anche perché ci sono aliquote che devono scendere”.

Secondo il dem Francesco Boccia, ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, “le rimodulazioni Iva si faranno perché oggi in questa imposta ci sono situazioni ingiuste. Siamo la sinistra, non la destra. Io posso pure accettare che Matteo Salvini ora lanci slogan vuoti contro un’Iva più giusta. Lui fa così. Mi spiace e mi fa riflettere che lo faccia Matteo Renzi: ma da che parte sta?”.

Il deputato di Italia Viva Luigi Marattin sostiene che l’aumento dell’Iva rappresentasse “un errore. Bene averlo evitato. Ci siamo opposti all’aumento delle tasse non per ‘cercare visibilità’, come ci ha detto qualcuno, ma perché siamo convinti che fosse una scelta sbagliata per l’economia italiana”.

Aggiornato il 02 ottobre 2019 alle ore 13:35