Il partito che non c’è

Non c’è nessuno che da Bruco desidera diventare Farfalla? Pare di no, si vede che sono convinti sia meglio strisciare piuttosto che volare! Ma attenzione, aspetta, aspetta il bozzolo si secca e la farfalla non nasce, anzi peggio se il bozzolo te lo schiacciano allora sì che ci sarà da ridere! Qualcuno inizia a pensare che vada fatto un bozzolo nuovo per vedere se nasce una farfalla più furba e mi sa che siamo a buon punto, infatti si stanno creando le condizioni affinché un nuovo soggetto sorga all’orizzonte pari a un “Sole nascente” anzi meglio al “Sol Invictus” di più occidentale memoria. Basterà che l’annunciato profeta della famiglia dei Mario Draghi arrivi ed abbia successo, basterà che intorno a lui si coaguli, ricostituendosi dai propri resti, un corpo nuovo magari nascente dalla famiglia dei Matteo Renzi e dei Silvio Berlusconi insieme a qualche cugino sperso qua e là.

Come nei film di fantascienza dove il cattivo alieno si scioglie in mille parti e poi si ricompone invincibile e terribile, così il corpo molle del centro ormai sfinito da trent’anni di travestimenti potrebbe ritrovare sé stesso. Ora fate bene attenzione, in questa fase, chi aiuterà il “Golem” a riformarsi, ne sarà parte o quantomeno amico di famiglia, chi invece di tenere una posizione almeno costruttiva seppure piena di distinguo e di cautele, volesse tenere un atteggiamento di chiusura totale, rischierà di tornare al consenso tendente allo “zero” in attesa di essere distrutto ed estromesso da tutti i tavoli. Ricordiamoci anzi si ricordino che le estreme posizioni di destra o di sinistra nonché quelle radicali mai hanno governato in vita loro restando sempre ai margini. Una volta che da sdoganato ti fai di nuovo ghettizzare non ti riprendi più. La paura di sporcarsi le mani è condivisibile ma in fondo, partecipare ai tavoli, non vuol dire partecipare a spartizioni o camarille varie; si può restare onesti, puliti e puri anche frequentando i peggiori ambienti, dipende tutto dal singolo individuo, dalle sue profonde convinzioni, dalla sua rettitudine morale.

Gesù Cristo parlò col demonio ma non ne fu né attratto né sconfitto né contaminato. Comprendiamo come sia difficile essere elastici senza sembrare dei voltagabbana, siamo d’accordo nel non rinunciare mai alle profonde convinzioni, leggi anche ideologie, che caratterizzano un pensiero politico ma a volte bisogna pensare ad obbiettivi più ampi ed allora quelle ideologie vanno coperte, magari proteggendole con “maschera e mantello”, in attesa di spalmarle sulla creazione di un futuro migliore di questo. Altrimenti saranno gli altri, proprio quelli che da anni pensano solo a posti e poltrone a continuare a guidare il carrozzone per andare dove fa comodo a loro e non ai passeggeri.

Ecco quindi che ci chiediamo se non ci sia qualcuno che capisce almeno un po’ di queste cose per non lasciare mano libera a chi ha già rovinato l’Italia e non potrà essere certo chi la salverà. Il popolo italiano, se ancora non lo si fosse capito, seppure logorato e inquinato da mille e mille giorni di propaganda tendente a renderlo analfabeta funzionale, è sempre e sicuramente amante del punto di mezzo ed è pronto a premiarlo. Il popolo italiano ama quella dimensione che non fa mai di tutta l’erba un fascio, che non conosce solo il bianco e il nero ma sa usare anche altri colori e trova sempre un vestitino giusto per tutti. Un popolo che semplicemente si vuole alzare la mattina sapendo di avere un lavoro, un reddito, una aspettativa di crescita, la possibilità di risparmiare, la certezza che le cose che ha costruito nella vita sono sue e non soggette al continuo pagamento di un riscatto come avviene ad esempio con la propria casa per la quale, ormai, è necessario pagare un affitto allo Stato con balzelli chiamati Imu, Tasi, Tari e Consorzi di Bonifica vari.

Un popolo che vuole essere certo di lasciare qualcosa ai propri figli senza che questi alla fine della vita dei genitori debbano ricomprarsi ciò che è già della famiglia pagando l’ultimo riscatto. Un popolo che pretende che la libertà non sia un concetto ma una realtà realizzata. Un popolo individualista ma comunque capace di grandi azioni comuni. Un popolo che può pensare una cosa la mattina ed è in grado di averla già realizzata la sera purché libero da una burocrazia fatta di leggi e leggine che non hanno mai prodotto vera sicurezza o tutela di cose e persone ma solo montagne di carta, firme, timbri e capri espiatori preconfezionati. Del resto proprio l’emergenza insegna; ora gli ospedali si fanno in una settimana quando invece prima era la norma perdere anni per mettere d’accordo tutti, mafie comprese. Ecco insomma ci vorrebbe un nuovo bruco che sappia reinterpretare tutto quello che siamo davvero, per consentirci di uscire dal fango e rivolare subito nel cielo, rigorosamente azzurro, lasciando il resto del mondo in “panchina”. Un bruco così non ha bisogno di salvatori della Patria, di imperatori, di re, gli basterebbe come ai bei tempi della Città Eterna un bel Senato della Repubblica che funzioni a dovere.

Aggiornato il 02 aprile 2020 alle ore 12:40