Forza Silvio: l’Italia ti è grata

Il bellissimo ed a tratti commovente discorso di Silvio Berlusconi il 5 maggio 2023 scorso ha ricapitolato in poche battute cosa è il nostro Paese e dove sta e non sta andando. Berlusconi ha ribadito la ragione della sua discesa in campo, politica, grazie a cui il centrodestra esiste. È forse difficile per i trentenni di oggi immaginare lo strapotere comunista prima della discesa in campo di Berlusconi con Forza Italia. Invito tutti a sentire il discorso su internet perché dà l’idea, rende l’idea di quello che era, è stato ed in gran parte è la nostra situazione in Italia.

Prima di Forza Italia c’erano i partiti politici – la Democrazia cristiana, il Partito comunista, quello socialista, quello repubblicano, quello liberale, quello radicale e altri minori – che erano strutturati al loro interno, con una selezione tramite le correnti. Con Tangentopoli e “Mani pulite”, come ha detto bene Berlusconi nel suo discorso trionfale, sono stati cancellati o meglio eliminati dai giudici politicizzati tutti i partiti politici tranne quello comunista che, come è noto, è andato al potere non eletto, senza voti degli italiani alle elezioni, governando l’Italia secondo un sistema comunista appunto, di tipo statalista. Vale a dire che decide tutto lo Stato e la libertà individuale non esiste o è ridotta al lumicino, modello pandemia da Covid: tutti a casa senza decisone o voto del Parlamento per decreto personale di presidenti del Consiglio non eletti – Giuseppe Conte e Mario Draghi.

I Presidenti della Repubblica, sempre espressione della sinistra – Napolitano 1 e 2, Mattarella 1 e 2 – hanno disposto per tutti una sorta di pan-statalismo presidenziale in salsa comunista (Napolitano) e catto/comunista (Mattarella).

La Corte costituzionale, anch’essa, è sempre stata “sigillata” a maggioranza di sinistra, controllante non tanto la conformità delle leggi votate a maggioranza dal popolo italiano in Parlamento quanto piuttosto che esse siano alla fine di stampo sinistro, indipendentemente da quanto espresso e voluto, manifestato dalla maggioranza degli italiani.

Il discorso di Berlusconi ha ben reso l’immane sforzo del leader di centrodestra di far esistere, spazzati via tutti i partiti diversi da quello comunista con e dopo Tangentopoli, un partito di centrodestra. Tangentopoli risale al 1990 circa, cui sono seguiti trent’anni di centrosinistra ai governi mai votati – Gentiloni 1 e 2, Letta, Monti, Renzi, Conte 1 e 2, Draghi – e solo nel 2022 è riemerso un governo di centrodestra fatto da Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega.

L’Italia è oggi spezzata in due: pubblico impiego di sinistra, stipendiato dal pubblico, vale a dire da noi tutti con le nostre tasse, e dall’altra parte impieghi e professioni privati stipendiati da chi li fa, cioè da chi produce il proprio stipendio con il proprio lavoro. Sono pubblici le istituzioni pubbliche, le Corti di giustizia ed i giudici, le società pubbliche, gli enti pubblici, Parlamento e Senato, politici, Presidenza della Repubblica. Funzionano? Sono privati tutti i lavori che non ricevono il pubblico stipendio. Funzionano? Sì. Siamo in Italia i primi esportatori nel commercio in Europa. L’impresa e l’imprenditoria funziona alla grande in Italia. Non funziona invece in pratica tutto ciò che a fine mese riscuote lo stipendio pubblico.

Pare esserci un nesso chiaro tra il pubblico e l’inefficienza e il malfunzionamento e tra il privato e il successo nella efficienza, e capacità. L’Italia è spezzata tra chi non produce e chi produce, tra chi è efficiente e chi no, tra i percettori di stipendio pubblico senza fatica e chi lo stipendio se lo suda e deve lavorare per procurarselo. Per non parlare dei soldi pubblici regalati dai Cinque stelle – fenomeno oggi quasi scomparso ma che ha lasciato pesanti strascichi in termini di soldi pubblici dissipati.

Come ha detto ottimamente Berlusconi, la libertà è il progresso e il nostro benessere. Questa Europa di Von der Leyen non va da nessuna parte, l’Italia sinistra di Von der Leyen non va da nessuna parte.

Berlusconi ha parlato da leader massimo quale è, deve cercare adesso, quale estremo atto di amore verso gli italiani e il suo Paese, creare una forza capace di sopravvivergli perché così come è, in sua assenza, è destinata a scomparire. Al contrario è fondamentale che per noi tutti esista una forza ed un vero partito politico liberale di centrodestra che ci garantisca la libertà, contro ogni possibile nefasta quanto tragica rinascita di illiberale improduttiva sinistrosità. Il pubblico va convertito in produttività – pubblico economicamente produttivo. Questo sarà possibile solo facendo perno sulla libertà del Paese e di noi tutti, a cominciare da quella democratica di scelta maggioritaria politica e di voto.

Aggiornato il 08 maggio 2023 alle ore 13:50