Chi può prendere le redini di Berlusconi?

A meno di non volerci ridurre a non avere in Italia un polo politico moderato di centrodestra, Silvio Berlusconi – già dal suo letto di ospedale e in via di guarigione – può creare il partito, vero, con le regole delle forze politiche che esistevano prima di Tangentopoli e Mani pulite. Questo significa che gli italiani moderati-liberali sapranno chi votare dopo di lui. Per fare ciò, è necessario dare una personalità giuridica al nuovo partito, inserendo carriere e selezioni – con un voto democratico – al suo interno.

Quale leader della nuova Forza Italia berlusconiana sarebbe stata perfetta Letizia Moratti, se da ultimo non fosse andata incomprensibilmente a sinistra con Matteo Renzi e l’inutile Carlo Calenda, entrambi garanzia di insuccesso certo. Cosa le è venuto in mente? Forse il Covid e il vaccino hanno picchiato duro su Letizia Moratti che, nel caos generale, non ha più saputo distinguere il bianco dal nero, il giusto dallo sbagliato. Purtroppo, nei periodi difficili si vede di quale “pasta” siamo fatti e Moratti, purtroppo, non ha dato grande prova di sé.

Se gli italiani riuscissero a recepire le profonde scuse di Letizia Moratti per l’errore politico a dire il vero imperdonabile, potrebbe essere il leader – anzi la leader – della Nuova Forza Italia di Silvio Berlusconi. Letizia Moratti ha sostanze economiche che possono essere investite per raddrizzare e mettere ordine nella politica italiana, attuale e futura. Non mi viene in mente un altro leader in grado di prendere le redini del centrodestra in Italia.

Prima di Tangentopoli non esisteva uno schieramento di destra e uno di sinistra. Esistevano da una parte la Democrazia Cristiana – cattolica – sovvenzionata dal mondo ecclesiale, e dall’altra parte il Partito Comunista sostenuto dall’Unione sovietica. Poi c’erano tanti altri piccoli partiti, che facevano il bello e il cattivo tempo, a seconda che si mettessero con l’uno – il primo – o con l’altro, il secondo. C’era il Partito Socialista, che era la parte smart traditrice dei comunisti (Benito Mussolini, per intenderci, era socialista ); il Partito Repubblicano, che era la parte nobile, l’intellighenzia lontana dal Pci, di cui una parte tendeva verso il cattolicesimo e l’altra verso il comunismo; il Partito Liberale che era fatto per lo più dagli industriali o comunque quelli che avevano qualcosa fuori dalla politica; il Partito Radicale che faceva per lo più casino e conduceva le battaglie più estreme, cercando di mettersi in vista e guadagnare voti (se Marco Pannella, leader storico radicale, avesse visto Emma Bonino sedersi comodamente in Europa come i comunisti, l’avrebbe rinnegata dalla tomba).

C’erano anche il Movimento sociale italiano, Donna Assunta e il marito Giorgio Almirante, di cui oggi la presidente del Consiglio Giorgia Meloni è l’erede, pur quasi negandolo, perché essere del fascio oggi non solo è certamente sbagliato, ma anche lascia il tempo che trova.

Il Carroccio è un fenomeno politico successivo: nato con Umberto Bossi e come Lega dei sostenitori del Nord per la separazione dall’Italia, ha poi cumulato sotto di sé gli industriali e chi lavora nel l’imprenditoria, ma anche chi vede come una zavorra parassita tutti coloro i quali non lavorano e vivono di soldi pubblici. Allora non esisteva neanche Forza Italia, che è “scesa in campo” grazie al genio di Silvio Berlusconi, simpatizzante di Bettino Craxi finché questo non è stato cacciato in Africa, fino a morirvi.

Ecco, oggi è necessario che il centrodestra garantisca a se stesso e agli italiani un polo moderato-liberale. Serve il polo di centrodestra. Dopo Tangentopoli, i partiti politici vivono senza regole, tuttavia incassano i soldi pubblici alla grande. Bisogna disciplinare e regolamentare i partiti politici. Letizia Moratti, dopo lo sfondone Renzi/Calenda (compreso lo sfondone Giuseppe Conte/Luigi Di Maio prodotti da Renzi e Matteo Salvini), saprà ben rappresentare il centrodestra?

Aggiornato il 09 maggio 2023 alle ore 12:26