Sentenza Lucano: il garantismo non è mai a “targhe alterne”

Dopo sette ore di camera di consiglio, i giudici della Corte d’appello di Reggio Calabria hanno fatto crollare le accuse contestate all’ex sindaco di Riace Domenico Mimmo Lucano ed hanno stabilito che il modello Riace non era criminale.

Lucano era stato accusato di irregolarità nella gestione dell’accoglienza nella cittadina della Locride e, nel settembre del 2021, era stato condannato dal Tribunale di Locri a 13 anni e 2 mesi di carcere per associazione per delinquere, truffa, peculato, falso e abuso d’ufficio.

In appello, tutte le accuse sono cadute, ad eccezione di un falso per una delibera del 2017 per il quale è stato condannato a un anno e sei mesi, con pena sospesa. Assolti anche tutti gli altri 17 imputati nel processo.

Il commento di Lucano, commosso, è stato: “È la fine di un incubo che in questi anni mi ha abbattuto tanto, umiliato, offeso”.

Perché di questo si tratta: la gogna che deve subire chiunque incappi nelle maglie della giustizia. Anche se la nostra Costituzione ed il diritto penale prevedono l’innocenza fino alla fine dei tre gradi di giudizio.

E non importa se il protagonista di questa vicenda sia un “avversario politico”, distante da noi per idee, approcci e soluzioni proposte. Perché il garantismo, quello vero, non è mai a “targhe alterne” e richiede un po’ di onestà intellettuale.

Il sindaco di Bergamo Giorgio Gori oggi ha twittato: “Che giornata, ieri, per la giustizia. Assolti dalla Cassazione Mussari e Vigni (processo Mps, in 1° grado condannati a 7 anni); assolto in appello l’ex direttore del Sole 24 Ore Roberto Napoletano (2 anni e 6 mesi in 1° grado); ribaltata infine la sentenza che in 1° grado aveva condannato a 13 anni e 2 mesi a Mimmo Lucano, ex sindaco di Riace, accusato di ogni ignominia e ora solo di un misero abuso d’ufficio. Persone innocenti – lo sono fino a sentenza definitiva – le cui vite sono state stravolte da anni di gogna”.

E vale la pena di riportare anche il commento del vicecapogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera Alfredo Antoniozzi che, pur sottolineando la distanza politica con Lucano – “è colpevole politicamente di avere proposto un modello di accoglienza insostenibile” – ha augurato allo stesso di uscire completamente assolto dalla Cassazione.

Perché, quando una persona innocente viene ingiustamente accusata, è la società civile tutta che perde. E quando viene finalmente scagionata, i pochi “illuminati” che non si trincerano dietro gli schieramenti ideologici partitici di maniera ne gioiscono. Punto!

Aggiornato il 12 ottobre 2023 alle ore 17:41