Affitti brevi: il pasticcio della cedolare

La maggioranza suggella l’intesa sulla manovra ora pronta per l’invio alle Camere ma se Forza Italia può ritenersi soddisfatta non può dirsi lo stesso per Confedilizia

Come ha dichiarato ieri il presidente Giorgio Spaziani Testa per quanto riguarda gli affitti brevi: “Il Governo ha accontentato gli albergatori”, in quanto per tracciare i proprietari che affittano case e combattere l’evasione, arriva il Codice identificativo nazionale (Cin) e la cedolare secca sale al 26 per cento. Ma solo dalla seconda alla quarta casa messa in affitto fino a 30 giorni. Mentre l’aliquota resta al 21 per cento per la prima casa.

La proposta del Cin arriva dalle file di Forza Italia. Antonio Tajani afferma che il Codice “farà emergere il sommerso” e “porterà anche più soldi nelle casse che andranno nel fondo per ridurre la pressione fiscale”. Soddisfatta anche Daniela Santanchè, ministro del Turismo, che aveva inserito il codice nella bozza del ddl sugli affitti brevi, poi arenatasi. “Mettiamo ordine in un settore mai toccato”, dice il ministro, sottolineando che alzare l’aliquota: “È una scelta di buon senso che rispetta la proprietà privata e non mette le mani in tasca degli italiani”.

Non la pensano allo stesso modo i proprietari di casa. “È una scelta sbagliata” dichiara Confedilizia “che si tradurrà in qualche casa sfitta in più, alimenterà il sommerso e i borghi delle nostre aree interne avranno qualche speranza in meno di tornare a vivere”. 

Di parere opposto gli albergatori come dichiarato dall’Associazione Italiana Confindustria Alberghi: “È un passo avanti contro il Far West degli affitti brevi” insieme ad Aigab (Associazione Italiana Gestori Affitti Brevi) che se da una parte boccia l’aumento della cedolare dall’altra plaude all’inserimento del Codice in quanto lo ritiene l’unico strumento per eliminare l’abusivismo.

Rimangono aperti ancora diversi nodi e la prova del Parlamento sarà decisiva. Dal taglio del rendimento delle pensioni di sanitari, maestri e dipendenti degli enti locali al finanziamento della tv pubblica.

Aggiornato il 31 ottobre 2023 alle ore 12:51