Tor Pignattara, la periferia abbandonata

Meno di una settimana fa, l’avvocato Massimo Magliocchetti, su mandato di un Comitato spontaneo formato da residenti del quartiere romano Tor Pignattara e delle zone limitrofe, ubicate nella periferia Est della Capitale, depositava un esposto di oltre 200 pagine, corredate da diverse foto, a Comune di Roma, Municipio V, commissariato e carabinieri, Prefettura e Questura, Asl e Ama, ognuno per le attività di sua competenza, sottolineando, paragrafo dopo paragrafo, quali fossero le maggiori criticità dell’area metropolitana sopraindicata.

Stanchi di vivere quotidianamente nel degrado, senza alcun senso di sicurezza e in totale assenza di risposte certe da parte delle istituzioni, i cittadini decidevano così di prendere in mano la situazione e di far sentire la propria voce, non escludendo, tra l’altro, denunce alla Procura della Repubblica di Roma. A ricostruire l'intera vicenda, è Angelo Zammuto, giornalista del quotidiano “I Fatti News”, membro del Comitato spontaneo sopracitato, tra i principali promotori dell’esposto depositato dall’avvocato Magliocchetti. Un cronista che negli ultimi mesi non ha mai smesso di raccontare le problematiche di un territorio da troppo tempo abbandonato al suo destino: “Abbiamo seguito a lungo le vicende legate al quartiere di Tor Pignattara, sin dal mese di luglio, quando siamo venuti a conoscenza di questo gruppo formatosi attraverso una chat spontanea, di fatto un Comitato spontaneo di cittadini, che non si sentivano rappresentati da nessuno, nemmeno dai Comitati di quartiere locali. Abbiamo subito constatato che, ad esempio, in una parte di via Casilina ci sono tantissimi problemi: secchioni dell’immondizia perennemente pieni, dalla mattina alla sera, con ogni genere di elettrodomestico scaricato nelle immediate vicinanze”.

“Lo scorso luglio – ha proseguito Zammuto – il presidente del Municipio aveva dichiarato che avrebbe fatto installare delle foto-trappole, ma non abbiamo avuto validi riscontri in questo senso. Magari monitoreremo maggiormente il territorio, ma non c’è evidenza di tali installazioni: quell’area della città è sempre più abbandonata a se stessa. Ricordo di aver chiesto ad un consigliere locale di maggioranza se fosse normale che i cittadini si lamentassero continuamente, e a ragione, per la mancanza di una adeguata pulizia stradale. Egli – ha continuato – mi rispose che gli interventi erano cadenzati e mi disse di controllare sui siti di Ama e Comune. Una risposta che mi stupì, dal momento che il presidente del Municipio aveva espressamente sottolineato come tali servizi fossero in effetti carenti”.

“Mi è dispiaciuto vedere come tra maggioranza e opposizione non vi sia stata una reale collaborazione – ha notato – sebbene nella chat spontanea vi fossero esponenti dell’uno come dell’altro schieramento, eppure solo una minoranza di politici locali si è effettivamente attivata per accogliere le istanze dei cittadini, che comunque, nel quartiere di Tor Pignattara, continuano a vivere nel disagio e nell’abbandono più totale, con l’illegalità che prolifera nel tessuto sociale e commerciale della zona. Non è raro vedere persone che urinano e defecano in strada. Non parlo solo di sbandati o senzatetto, in quella parte di città si tratta della triste normalità. Purtroppo – ha ammesso Zammuto – i termini relativi ai servizi di pulizia stradali non vengono mai rispettati, il commercio abusivo invade ogni angolo della zona, le forze dell’ordine non riescono ad arginare tali fenomeni”.

“Forse ci vorrebbero squadre di vigili in borghese, pronte a sorprendere chi opera illecitamente – ha dichiarato – anche perché vedendo le macchine della polizia arrivare, sentendo le sirene, i malviventi hanno sempre il tempo di scappare e far perdere le proprie tracce. Ci tengo a sottolineare come i cittadini abbiano sempre avuto pazienza, preferendo la via dell’esposto piuttosto che quella della denuncia, ma non si dovrebbe mai arrivare a questo. Ogni residente – ha puntualizzato – dovrebbe ricevere servizi adeguati dal proprio territorio, non è una questione di colore politico, poiché quest’ultimo conta solo durante le elezioni. Subito dopo, chi vince dovrebbe mettersi a disposizione di tutti cittadini”.

“Ci rendiamo conto – ha concluso Zammuto – che il territorio del Municipio V sia impegnativo, popolato da quasi 250mila persone, ma tra i residenti regnano lo smarrimento e la sensazione che le istituzioni non abbiano fatto abbastanza. Invece è proprio questo che chiediamo, che ci si adoperi per migliorare la situazione, che questo possa diventare un monito per l’Amministrazione che verrà”.

Aggiornato il 11 marzo 2021 alle ore 10:15