Cronaca di un sabato agitato

C’è molta confusione su ciò che è accaduto quest’ultimo sabato alla manifestazione no Green pass di Roma. Piazza del Popolo era piena come non si vedeva da tempo, non è mai stata così piena per una manifestazione contro il Green pass. Segnale che a ridosso del 15 ottobre la gente ha deciso di metterci la faccia e scendere in piazza. Sul palco si sono succeduti diversi interventi, di avvocati, operai e rappresentanti di polizia. A fare da mattatore e a incitare la folla tra un intervento e l’altro c’era Giuliano Castellino, leader di Forza Nuova e già noto alle forze dell’ordine. Ciò generava malcontento per una parte della piazza, che avrebbe preferito una manifestazione completamente apolitica. Anche se c’è da dire che lo stesso Castellino e i membri di Forza Nuova ribadiscono sempre che loro combattono per il popolo italiano e la politica non c’entra nulla. Quindi quello che va sottolineato è che quelli che possono essere considerati fascisti erano in proporzione pochissimi rispetto ai tanti cittadini che volevano manifestare il proprio disappunto in modo del tutto pacifico.

Al termine della manifestazione il gruppo di Forza Nuova ha fatto partire un corteo, che superando in pochissimi secondi una debole resistenza da parte della polizia, è partito verso la sede della Cgil. Un gruppo ha seguito il corteo ma la maggioranza è rimasta a Piazza del Popolo. Ad attaccare la sede della Cgil sono stati in pochi, ma chiaramente il maggior risalto mediatico è andato su quell’evento, facendo passare il messaggio che chi si riunisce di sabato a Piazza del Popolo è pronto a spaccare tutto. Certamente c’è anche da dire che non è un caso che a essere attaccata è stata proprio la Cgil. Questo evento rappresenta in parte la fotografia della fine del sindacato come strumento di difesa dei lavoratori. È chiaro che quasi la totalità dei manifestanti non avrebbe mai attaccato la sede, però bisogna riconoscere che in molti hanno seguito Forza Nuova nel corteo che inizialmente era pacifico verso la sede del sindacato.

Mentre veniva attaccata la sede della Cgil, Piazza del Popolo era ancora piena e i manifestanti dialogavano con la polizia per far partire un corteo pacifico per le vie del centro. Dopo ore di blocco, nonché di cariche e lancio di lacrimogeni a cittadini con le mani alzate, è nato un corteo spontaneo che ha raggiunto le vie del centro. Le persone cantavano per le strade, sotto le facce sconvolte della gente. Un altro corteo pacifico è stato bloccato in via del Tritone, dove sono stati usati idranti e lacrimogeni in abbondanza. I partecipanti a questi cortei non erano fascisti ma semplici cittadini, che negli scontri con la polizia hanno avuto la peggio. Una volta unitesi i due cortei nei pressi di Montecitorio, è sopraggiunta la polizia con decine di blindati, caricando i manifestanti come dimostrano i numerosi video che girano in rete.

Verso le 20, di ritorno dall’assalto alla Cgil, si è rifatta sotto Forza Nuova, che ha raggiunto il corteo e si è gettata contro le forze dell’ordine, causando nuove dure cariche e scontri con la polizia. Quello che va precisato è che va condannata la violenza di ogni tipo, ma dopo questi fatti il diritto di manifestare deve continuare a vivere.

Aggiornamento

La Questura, in una nota di oggi, ha riferito che in mattinata si è presentato spontaneamente il poliziotto “ripreso nel video mentre colpisce un manifestante a terra e di cui sono circolate altre immagini mentre si trova tra i manifestanti a Piazzale Flaminio lo scorso sabato pomeriggio. Lo stesso sarà segnalato all’Autorità Giudiziaria che ne valuterà l’operato. Nella giornata ieri è circolato un post sui canali social che riconduceva tali condotte ad un dirigente della Polizia di Stato, il quale è invece risultato del tutto estraneo ai fatti. L’autore del post è stato deferito all’Autorità Giudiziaria per il reato di diffamazione e calunnia”.

Aggiornato il 11 ottobre 2021 alle ore 21:54