La prof accoltellata da uno studente a Varese

Siamo intorno alle 8. Nell’atrio dell’Enaip di via Giulio Uberti, a Varese, uno studente di 17 anni accoltella alla schiena una insegnante di 57 anni. Il minore è stato arrestato dalla Polizia. Secondo una prima ricostruzione, la donna stamani sarebbe stata colpita tre volte alla schiena con un coltello a serramanico. Successivamente, la professoressa viene trasportata in ospedale in codice giallo: non sarebbe in pericolo di vita. L’istituto, intervenuto sulla vicenda, dice: “La scuola è consapevole della gravità dell’accadimento e si è già attivata per dare ai ragazzi e ai docenti un supporto psicologico al fine di affrontare al meglio la situazione per quanto possibile”. Inoltre, aggiunge che il ragazzo – che avrebbe problemi comportamentali e che starebbe seguendo dei corsi personalizzati – “è sempre stato seguito con competenza e professionalità dalla scuola e accompagnato per un miglioramento delle sue competenze psico-attitudinali”. Agli investigatori, ora, il compito di fare luce sull’esatta dinamica di quanto avvenuto.

Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione, esprime solidarietà e vicinanza alla donna ferita. Poi, dichiara: “Nel caso di minori dovranno essere i genitori a farsene carico, in base a quella responsabilità educativa che ricade sui genitori così come prevede il nostro ordinamento. È, inoltre, urgente che il Parlamento approvi quanto prima il disegno di legge del Governo sul voto in condotta. Una riforma che abbiamo fortemente voluto – sottolinea – per ridare peso al comportamento degli studenti nella valutazione complessiva e rendere obbligatorie le attività di solidarietà sociale per chi compie atti illeciti. È necessario che si ripristini il valore del rispetto e che lo studente sia indotto a riflettere in modo concreto sui doveri che discendono dal suo appartenere alla comunità”. E fa presente: “Docenti e tutto il personale scolastico non saranno lasciati soli, tuteleremo la loro dignità professionale e la loro incolumità. Lo Stato, oltre a garantire la tutela legale, dovrà costituirsi parte civile per il danno di immagine arrecato con questa aggressione, perché chi aggredisce un suo docente ha aggredito lo Stato stesso e ne deve rispondere. Nel caso di minori, dovranno essere i genitori a farsene carico, e deve essere approvato presto il ddl sul voto in condotta”.

La notizia dell’accoltellamento dell’insegnante inizia subito a circolare. E immediate sono le reazioni dal mondo della politica. Il deputato Rossano Sasso, capogruppo della Lega in commissione Cultura, Scienza e Istruzione della Camera, sbotta. Sostiene che la misura sia colma. E va avanti: “Il nostro impegno per restituire autorevolezza ai lavoratori della scuola si è concretizzato con le misure volute dal ministro Valditara e con la proposta di legge della Lega, a mia prima firma, che inasprisce le pene per chiunque usi violenza nei confronti di un professore”. A tal proposito, ribadisce: “La legge, già approvata alla Camera, approderà al Senato entro pochi giorni. Ma non basta. C’è bisogno di una presa di coscienza da parte di tutti. Tutte le famiglie devono essere consapevoli della pericolosa deriva in cui ci troviamo. L’alleanza scuola-famiglia – insiste – non può andare in frantumi. Sono numerosi gli episodi di violenza ai danni dei lavoratori della scuola, compiuti sia dagli studenti che dai genitori, al punto che sarà necessario costituire un Osservatorio che monitori il tutto come previsto da questa legge”.

Per la senatrice di Forza Italia e vicepresidente del Senato, Licia Ronzulli, si tratta di un atto di violenza “gravissimo e intollerabile”. Un episodio, specifica, “che non può lasciarci indifferenti e che richiede una forte presa di posizione da parte delle istituzioni. Non possiamo permettere che la scuola sia considerata un luogo privo di sicurezza dal personale scolastico e dagli alunni. Bene ha fatto il ministro Valditara a intervenire subito e in modo efficace – segnala – annunciando, oltre che la tutela legale, anche la costituzione di parte civile dello Stato. Garantire la dignità e la sicurezza del personale docente è una priorità per questo Governo, gli insegnanti meritano il supporto incondizionato e concreto delle istituzioni. Le famiglie hanno il dovere primario di educare i ragazzi alla non violenza, al rispetto delle persone, delle istituzioni, dell’autorità e delle leggi”.

“Un altro atto di violenza che colpisce un’insegnante nel nostro territorio alla quale esprimo tutta la mia vicinanza, anche alla sua famiglia – sono le parole del senatore varesino in quota Partito democratico, Alessandro Alfieri – un atto di violenza ingiustificabile che ci deve far riflettere sia sul profondo disagio sociale che vivono i nostri adolescenti sia sulla vulnerabilità del mondo scolastico, che fa fatica a prevenire e riconoscere questo malessere profondo prima che sfoci in forme di violenza come questa”.

La senatrice di Fratelli d’Italia, Ella Bucalo, componente della commissione Cultura del Senato e viceresponsabile del Dipartimento scuola del partito, chiosa: “Non posso che esprimere tutta la mia preoccupazione per quanto avvenuto a Varese, dove uno studente di 17 anni ha accoltellato una docente. Alla magistratura il compito di fare luce sull’accaduto, che desta però non poco allarme, vista anche la recrudescenza dei fenomeni di violenza ai danni di docenti e dirigenti delle ultime settimane. Casi, purtroppo non isolati che vanno espandendosi a macchia d’olio e davanti ai quali le Istituzioni hanno il dovere di intervenire. In primis – nota – restituendo autorevolezza alla figura dei docenti, spesso delegittimatati e intimoriti, dall’altro agendo a livello culturale sui ragazzi e sulle famiglie nel tentativo di ricucire quell'alleanza, quel patto, che è alla base di ogni progetto educativo”.

Aggiornato il 05 febbraio 2024 alle ore 14:39