That's the Twitter, baby

@AlemannoTW
«54 anni, nato a Bari, vive, lavora e fa politica a Roma dal 1970. E' sposato e ha un figlio. Laureato in Ingegneria per l'ambiente e il territorio». Si presenta così sul suo profilo Twitter il sindaco di Roma Gianni Alemanno (@AlemannoTW), più di undici mila followers per meno di tremila tweet. Giacca e cravatta nere, una faccia accigliata da sole in volto, uno sfondo che ritrae una veduta dei Fori imperiali da dietro il Campidoglio.

Alemanno ha messo un po' ad arrivare sul social network dei cinguettii. Su Facebook i 65.000 likers della sua pagina personale lo trovano da qualche anno attivo e sorridente. Per non parlare del blog, che continua a essere il vero e proprio tank della comunicazione web del primo cittadino della capitale (duepuntozero.alemanno.it). Ma da quando ha iniziato a tweettare, il sindaco non ha lasciato nulla al caso. Uno staff puntuale e attento condivide tutte le principali dichiarazioni di Alemanno, e ne diffonde le attività sul territorio. Ma non solo. Alemanno usa il profilo Twitter anche (forse soprattutto) per temi che esulano dall'amministrazione di Roma. È Twitter, per la "qualità" degli iscritti, il social network sul quale puntare maggiormente per costruirsi sul web un profilo da leader nazionale. Così negli ultimi giorni l'esponente della fu Alleanza Nazionale sta seguendo da vicino le vicende del terremoto che ha colpito l'Emilia Romagna. «Questa sera alle 23 partirò per il modenese per portare, insieme alla Protezione civile, aiuti alle popolazioni colpite dal Terremoto», ha scritto martedì, fornendo poi dettagliate informazioni sul viaggio: «In macchina, destinazione Modena, per portare aiuti ai #terremotati dell'Emilia» e «Insieme alla Protezione Civile di Roma Capitale verso il modenese per portare aiuti ai #terremotati dell' Emilia» si poteva leggere allo scoccare della mezzanotte.

Legata alla questione del terremoto c'è la faccenda della sfilata del 2 giugno. Che vede il sindaco in prima linea nell'utilizzo dell'hashtag #no2giugno. Quello utilizzato da chi chiede che i soldi della parata militare vengano utilizzati per le zone colpite dal sisma, rinunciando a far sfilare le forze armate su via dei Fori imperiali. «Ho visto le immagini scioccanti del #terremoto. Spero che la parata del #2giugno sia annulata per destinare quei soldi ai terremotati», ha scritto nella mattinata di martedì. Per poi rilanciare il giorno dopo: «Un ultimo rispettoso appello: non è solo il problema del risparmio, che ancora ci sarebbe, è il segnale che la gente si attende». E a chi lo accusa di fare demagogia su soldi che sono già stati spesi risponde: «Nessuna demagogia. Credo che fino ad ora non si sia speso neppure la metà». 

@AIemannoTW
«La gente ride di me. E non sono nemmeno quello vero!». È dalla biografia che si capisce che non è un profilo ufficiale. Ma non fosse per quella, il colpo d'occhio sarebbe ingannatore. Il fake di Alemanno, tra i meglio riusciti su Twitter, si presenta con lo stesso nome utente (Gianni Alemanno, ovviamente), la stessa foto nell'avatar e, incredibilmente, con lo stesso nickname: AlemannoTW. Com'è possibile? Semplice: la "elle" usata per comporre il nome del (finto) sindaco è in realtà una "i" maiuscola. Il che rende il fake difficilmente individuabile ad una semplice ricerca, ma la mimesi con l'originale è quasi perfetta. Se si unisce a questi elementi un brio e una verve come pochi falsi account sanno avere sul web, si spiegano gli oltre cinquemila followers per soli duecento tweet. Si ride già a partire dallo sfondo: una lunga teoria di cristalli di neve stilizzati, a imperitura memoria della serie terrificante di gaffe inanellate dall'originale nella gestione dell'emergenza neve romana. Aiemanno cerca di seguire il dibattito politico. A modo suo, ovviamente. «Questa sera alle 23 partirò per il modenese per portare, insieme alla Protezione civile, sacchi di sale alle popolazioni colpite dal terremoto», ha twettato per celebrare la partenza dell'originale verso l'Emilia Romagna. Ma segue anche il dibattito sulle riforme istituzionali, nell'ambito del quale ha rivolto un pesante endorsement «pe' presidenzialismo 'aa matriciana». Bersaglio preferito di Aiemanno è Maurizio Gasparri, che, oltre ad essere un facile bersaglio di satira, ai tempi di Alleanza nazionale fu realmente uno dei principali avversari del sindaco. Di «Maurizietto nostro», come viene chiamato, si propone un'attenta analisi nel merito delle riforme istituzionali: una foto con un primo piano stralunato che sovrasta un gigantesco «Boh!».

«Primi caldi e maurizietto già se rincojonisce… ma quanno torna 'aa neve eh maurizie'?!?», ha scritto allegando lo screenshot di un errore di battitura sul profilo Twitter del capo dei senatori del Pdl.

Ma non c'è solo Gasparri. Sconsolato il commento sul video rap del direttore del Foglio: «Me segnaleno che dopo maurizietto se semo giocati giulianone ferara:ma che c'annava pure lui ai festini de bberluscone?». 

Arriva poi un raffinato commento sulle proprie prospettive elettorali «Solidarietà ai ragazzi di er #macao mi hanno insegnato che si può occupare un palazzo e poi esser cacciati a calci in culo #prossimeelezioni».

Aggiornato il 28 novembre 2022 alle ore 02:46