Inferno, la solita commedia... esilarante

Nuovi inferni, nuovi peccati..caos di smistamento per Minosse. Hacker? Stalker? E che diavolo significa? Che pene gli diamo? Dove li mettiamo? Ormai i nuovi peccatori sono una marea e Lucifero deve chiedere a Dio come si può fare. Così si decide di usare di nuovo Dante Alighieri.

Che viene rinviato sulla terra per 24 ore e parla in terzine. Naturalmente viene preso per scemo benchè abbbia l’incarico per conto del Padreterno di monitorare i nuovi peccati degli umani in vista di una riorganizzazione dei gironi infernali. Che d’altronde erano stati pensati da Aveorroè e riadattati da Dante. E così ecco il nostro eroe, protagonista di “Inferno, la solita Commedia”, esilarante film di Fabrizio Biggio e Francesco Mandelli, in uscita al cinema il 19 marzo, andare in cerca di un segno per trovare il nuovo Virgilio. Il segno è banale: al citofono di una palazzina popolare c’è il cognome Virgilio. Il prescelto è lui.

Lavora in un supermercato. E Dante gli si appiccica giorno e notte e chiede aiuto a Gesù per convincere Virgilio a fargli da guida. E Gesù fa un miracolo di sottrazione che non lascia molta scelta al malcapitato. Così Virgilio guida dante negli inferni quotidiani del 2015: dallo stesso supermecratoc he è una bolgia di anziani che travolgono tutto quello che vedono, alle discoteche piene di zombie, agli amici che si vann a curare per disintossicarsi dai tablet e dai selfie e così via. Trovata narrativa ottima, filologia dantesca seguita in maniera che non sarebbe dispiaciuta neanche a Giovanni Gentile o a Natalino Sapegno, visto che il Dante interpretato da Mandelli declama la realtà in terzine toscane di puri endecasillabi seguendo la rima dantesca e riadattano i fatti alla vita odierna.

Come una specie di rap in poesia. Ovviamente i toni grotteschi sono quelli che prevalgono ma, viva la faccia, questa è comicità intelligente. Addirittura immaginifica. Il film è semplicemente esilarante e anche la critica non potrà andare a cercare il pelo nell’uovo su questa Divina Commedia made in 2015, sub speciem della parodia. Indimenticabile davvero il Minosse che parla in napoletano e che all’inizio non sa che pesci prendere quando alle porte dell’inferno vanno a bussare i nuovi dannati della tecnologia e delle parole usate come slogan.

Bravi davvero a Biggio e a Mandelli. E brava pure la Warner che distribuisce la produzione di Wildside: da oggi ha trovato un filone che in prospettiva può dare le mele a tutti quei cinepanettoni triti e ritriti che non hanno più niente da dire.

@buffadimitri

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 18:37